Le fratture non sono tutte uguali!
Composte o scomposte? Monoframmentarie o pluriframmentarie? Le fratture non sono tutte uguali! Abbiamo chiesto al Dott. Marco Esposito, esperto in Ortopedia e Traumatologia, in che modo vengono classificate le fratture in base alle loro caratteristiche
Che cos’è una frattura?
Quando si parla di “frattura”, si intende la rottura di uno o più ossa a causa di un trauma più o meno violento. Tutte le ossa del nostro corpo possono essere soggette a fratture, che vengono classificate in modi differenti in base al tipo, alla sede di rottura, alla quantità di frammenti e al grado di spostamento.
Tutte queste classificazioni sono necessarie al fine di individuare il trattamento più efficace per risolvere il problema.
Frattura composta e frattura scomposta: quali sono le differenze?
La prima distinzione che bisogna fare è quella tra frattura composta e frattura scomposta.
La frattura si definisce composta quando i frammenti ossei rimangono in sede e la loro posizione anatomica non subisce importanti alterazioni, si dice scomposta invece quando i frammenti non sono allineati e l'asse anatomico dell’osso risulta fortemente o totalmente alterato.
Frattura monoframmentaria e frattura pluriframmentaria
Un’altra importante distinzione è quella relativa al numero dei frammenti prodotti durante la rottura dell’osso. In questo caso, le fratture possono dividersi in monoframmentarie, pluriframmentarie e pluriframmentarie comminute.
Le fratture monoframmentarie, o semplici, si verificano quando l'osso interessato è rotto in un singolo punto e la frattura produce due frammenti ossei distinti. Si definiscono pluriframmentarie quando l'osso interessato si è fratturato in molti frammenti, e di solito si tratta di fratture scomposte. Le fratture pluriframmentarie comminute, infine, si presentano quando l'osso risulta quasi "sbriciolato" tanti sono i frammenti prodotti dalla frattura. Sono fratture particolarmente complicate, che richiedendo una chirurgia estremamente complessa.
Frattura chiusa, esposta, completa e incompleta: da cosa sono caratterizzate?
Quando la cute rimane integra in prossimità della frattura, questa si definisce chiusa. Quando, invece, la pelle si lacera e l’osso fuoriesce all’esterno, la frattura viene definita esposta. In questo caso, il rischio di infezione aumenta notevolmente.
Se l’osso interessa tutto lo spessore dell’osso, la frattura viene definita completa e invece, se interessa solo una parte dello spessore dell’osso viene definita incompleta o “infrazione ossea”.
Forma della rima di frattura: trasversa, obliqua, spiroide e longitudinale
Le fratture vengono classificate anche in base alla forma della rima di frattura, ossia lo spazio che separa i frammenti ossei. In questo caso si parlerà di:
- Frattura trasversa: la frattura si sviluppa con una linea dritta, ad angolo retto rispetto all’asse longitudinale dell’osso;
- Frattura obliqua: la frattura si sviluppa con una linea diagonale rispetto all’asse longitudinale dell’osso;
- Frattura spiroide: la frattura segue un percorso a spirale lungo il frammento osseo;
- Frattura longitudinale: la frattura si forma lungo l’asse longitudinale dell’osso.
E infine, fratture articolari!
Le fratture articolari sono fratture critiche, che interessano l’osso in prossimità dell’articolazione. Lesioni di questo tipo, soprattutto se scomposte e/o pluriframmentarie, possono compromettere l’ingranaggio articolare e il movimento dell’articolazione stessa.