Lesioni alla spalla: cos’hanno in comune calciatori e sciatori?
Le lesioni alla spalla sono traumi meno frequenti nel calcio e nello sci rispetto a quelli degli arti inferiori, ma possono necessitare di lunghi periodi riabilitativi prima che un’atleta possa tornare alla sua normale attività sportiva. Il nostro esperto in Ortopedia e Traumatologia descrive quali sono i traumi in comune tra queste due discipline e come vengono trattati
Le lesioni alla spalla nello sport
La spalla è l’articolazione più mobile del nostro organismo, protetta da numerosi muscoli e tendini che permettono di eseguire movimenti molto complessi ma che, allo stesso tempo, riducono la stabilità dell’intera zona. Per questo motivo nell’ambito sportivo sono molto comuni le lesioni traumatiche, soprattutto in quelle discipline dove le cadute e gli scontri sono frequenti. Lussazioni, dislocazioni, fratture e lesione della cuffia dei rotatori sono fra le più comuni: alcune non necessitano di particolari trattamenti ma solo immobilizzazione e periodi di assoluto riposo, altre, invece, devono essere trattate chirurgicamente.
Calcio e sci: quali traumi hanno in comune?
Quando si parla di infortuni nel calcio, inevitabilmente si pensa a traumi al ginocchio, e lo stesso vale per lo sci: in entrambi gli sport, infatti, il carico subito dagli arti inferiori e soprattutto dalle ginocchia è molto elevato. Nonostante questo, in questi due sport sono comuni anche le lesioni alla spalla, che nel calcio riguardano soprattutto il ruolo del portiere. Vediamo nel dettaglio quali sono e come si trattano i traumi alla spalla in questi due sport.
La lussazione della spalla
Con il termine lussazione si intende l’evento traumatico per cui i rapporti reciproci tra i capi articolari di un’articolazione vengono a meno. Solitamente causato da traumi diretti, le forti cadute sia nel calcio che nello sci possono forzare l’articolazione oltre il naturale angolo di movimento, con il risultato della sua fuoriuscita dalla sede anatomica con possibile lacerazione a livello di tendini e legamenti. Generalmente le lussazioni sono meno frequenti delle fratture e il loro sintomo principale è il dolore acuto legato alla deformità dell’articolazione; questo trauma non viene trattato chirurgicamente e i pazienti devono effettuare un periodo di riposo assoluto che va dalle 3 alle 6 settimane basato su immobilizzazione e terapia del freddo. Nel caso degli sportivi, la riabilitazione è più lunga, in quanto prima di tornare alle normali attività e allenamenti è necessario eseguire esercizi di recupero e rafforzamento dell’articolazione.
La lesione della cuffia dei rotatori
La cuffia dei rotatori è una struttura composta dall’insieme di quattro tendini e i rispettivi muscoli, le cui contrazioni stabilizzano la spalla e ne impediscono la sua lussazione. La lesione della cuffia dei rotatori si riferisce al trauma tendineo che in molti casi richiede l’intervento di riparazione chirurgica, soprattutto per chi svolge attività sportiva ad alti livelli. Sia nel caso dello sciatore che in quello del calciatore, questa lesione può essere causata da una singola caduta o, nel caso dei portieri, dall’usura derivata dalle cadute ripetute e dai continui movimenti d’estensione delle braccia che sono inevitabilmente richiesti in questo ruolo.
Quanto sono frequenti le fratture alla spalla nel calcio e nello sci?
In entrambi gli sport le fratture alla spalla sono meno frequenti rispetto alle fratture degli arti inferiori: nonostante questo, nello sci sono più comuni rispetto al calcio, ed interessano soprattutto l’omero, la scapola e la clavicola. Le fratture spesso vengono trattate chirurgicamente con interventi di riduzione della frattura attraverso l’inserimento di placche, viti e chiodi o con una sostituzione protesica. Il percorso riabilitativo può durare fino a tre mesi e, come per la lussazione, prima di ritornare all’attività sportiva, l’atleta dovrà effettuare allenamenti mirati ed esercizi di rafforzamento per far tornare l’articolazione alla sua piena funzionalità.