Lipedema: quando il grasso diventa una malattia
Il lipedema, o lipoedema, è una malattia progressiva e cronica, caratterizzata da un accumulo abnorme di grasso sottocutaneo negli arti inferiori. L'area interessata comprende i glutei e le cosce. Negli stadi avanzati, può arrivare fino alle caviglie, ma mai ai piedi (a differenza del linfedema), con il segno di Stemmer (difficoltà ad afferrare una plica cutanea sulla parte dorsale del secondo dito del piede) sempre negativo
Cause del lipedema
Le cause esatte del lipedema non sono ancora note, ma si pensa, vista la familiarità in alcuni casi, che possa avere un'origine genetica, oltre che ormonale, a causa dei periodi di comparsa dei sintomi (pubertà, gravidanza e menopausa). In letteratura, infatti, il lipedema è descritto come una malattia genetica con ereditarietà autosomica dominante a penetranza incompleta o oligogenica, influenzata dai cambiamenti ormonali femminili. Altre possibili cause includono un coinvolgimento metabolico o infiammatorio. La malattia è quasi esclusivamente femminile, mentre l'uomo, che può essere portatore, si ammala raramente. Il lipedema non è causato dall'obesità, ma più della metà dei pazienti con questa condizione è sovrappeso o obeso. Il lipedema viene classificato in 4 stadi, in base alla gravità e alla localizzazione.
Classificazione
- Stadio 1: l’aspetto della pelle non presenta deformità e le gambe possono apparire magre, ma alla palpazione si apprezzano formazioni sottocutanee tondeggianti.
- Stadio 2: la pelle assume un aspetto a “buccia d’arancia” e il profilo cutaneo è deformato dalla presenza di noduli sottocutanei di varie dimensioni. Il sottocute è ispessito e sulla pelle possono esserci piccoli ematomi; inizia una diffusa dolorabilità.
- Stadio 3: la cute ha un aspetto a “materasso” con noduli induriti, fino ad arrivare a depositi fibrotici e adiposi lobulari. Il dolore aumenta ed è diffuso.
- Stadio 4 (lipolinfedema): sono presenti edemi che non si riducono con il riposo notturno e possono interessare anche mani e piedi. Si può arrivare all’immobilità, poiché è difficile camminare. Compaiono il segno della fovea positivo (cioè la formazione, in seguito a digitopressione, di una fossetta o depressione transitoria) e il segno di Stemmer (difficoltà ad afferrare una plica cutanea sulla parte dorsale del secondo dito del piede). Questa forma viene però vista come a sé stante e non come un’evoluzione del linfedema.
Segni e sintomi del lipedema
I segni e i sintomi del lipedema includono:
- Accumulo di grasso negli arti inferiori, dai fianchi alle caviglie.
- Pelle morbida e nodulare con affossamenti tipici.
- Gonfiori simmetrici agli arti.
- Dolore pungente al tatto e alla pressione, sia a riposo sia durante il movimento.
- Problemi nella deambulazione nei casi avanzati.
- Segno di Stemmer negativo (possibilità di sollevare una plica cutanea sul secondo e terzo dito del piede).
- Presenza frequente di teleangectasie sulla parte esterna della coscia.
- Suscettibilità a ematomi spontanei o derivanti da traumi di entità minima.
Diagnosi
Al momento non esiste un protocollo standard per la diagnosi di lipedema; inoltre, la malattia è spesso confusa con il linfedema o l’obesità. La diagnosi si basa quindi sulla raccolta della storia clinica e sull’esecuzione dell'esame obiettivo (distribuzione del grasso corporeo, distribuzione su entrambi i lati, ecc.). Imaging, ultrasuoni, risonanza magnetica, linfangiogramma e/o linfoscintigrafia possono essere utili, soprattutto nei casi dubbi, ma non modificano il percorso terapeutico del lipedema.
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Come si tratta il lipedema
Non esiste ancora una cura definitiva per il lipedema e i trattamenti servono a contenere i sintomi, migliorare la qualità della vita, rallentare la progressione della malattia e prevenire possibili complicanze.
Il trattamento del lipedema è quindi multidisciplinare e include:
- Approccio nutrizionale sano ed equilibrato.
- Fisioterapia ed esercizio fisico leggero: aiutano a ridurre l'accumulo di liquidi, aumentare la mobilità e mantenere o migliorare il funzionamento delle gambe.
- Terapia compressiva molto dolce: linfodrenaggio manuale e indumenti o bendaggi compressivi.
- Trattamento chirurgico: liposuzioni multiple e mirate al fine di asportare la massa adiposa e diminuire così la pressione sul letto vascolare linfatico, per rallentare o annullare l’insorgenza di ulteriori complicazioni. Solo nei casi di massima gravità.