Lombalgia: un disturbo frequente originato da varie cause
Quali sono le possibili cause della lombalgia e cosa si può fare per curare questa condizione? Risponde il nostro esperto in Fisiatria
Cos’è la lombalgia?
La lombalgia, più semplicemente conosciuta come mal di schiena, è un disturbo doloroso che si sviluppa nei muscoli e nelle ossa dell’area lombare, ossia la parte bassa della schiena. Si stima che circa l’80% della popolazione sia stata colpita da questo disturbo almeno una volta nella vita, specialmente dopo i 30 anni. Si tratta infatti di un dolore spesso non riconducibile ad una singola malattia specifica e che se frequente necessità di indagini particolari per risalire alla causa. Esistono tre tipologie di lombalgia: acuta, quando si presenta per circa un mese; subacuta, se raggiunge i 3 mesi e cronica, ovvero con durata protratta nel tempo.
Da cosa è causata la lombalgia?
Il dolore associato al mal di schiena, come detto, può essere di breve durata (si veda per esempio il classico “colpo della strega”) ed in alcuni casi tende addirittura a scemare naturalmente o semplicemente con l’uso di antidolorifici. Ciononostante non si dovrebbero sottovalutare le cause alla sua origine, che in buona parte possono essere sia disturbi temporanei a carico della struttura muscolare-ossea dell’area lombare come distorsioni muscolari o stiramenti o infiammazioni del nervo sciatico. Esistono, inoltre, alcuni fattori che predispongono all’insorgenza della patologia, tra i quali: sovrappeso, stile di vita sedentario, postura scorretta, stress, sistema immunitario indebolito, fumo, utilizzo di calzature scomode, uso eccessivo di aria condizionata. Benché la malattia colpisca uomini e donne allo stesso modo, il gentil sesso sembra esserne più colpito poiché molte malattie associate agli organi riproduttori femminili si presentano anche con mal di schiena. Tra queste ricordiamo: l’endometriosi, le cisti ovariche, i fibromi uterini e l’osteoporosi. Non sono patologie, ma risultano essere spesso causa di lombalgia anche semplicemente il ciclo mestruale o la gravidanza, specialmente nei mesi finali. In casi più rari il mal di schiena risulta invece essere solo il sintomo di un’altra malattia come artrite di varia origine, osteoartrite, ernia del disco, scoliosi, ascessi, appendicite, infezione a vari organi, calcoli, malocclusioni dentali e persino tumori.
Come avviene la diagnosi?
Lo specialista sarà in grado di dare una valutazione corretta in primo luogo chiarendo la storia clinica del paziente, ovvero chiarendo le abitudini del paziente, sia quotidiane che sportive nonché se è stato sottoposto ad operazioni, colpito da malattie particolari. In seguito, durante l’esame obiettivo, il medico farà domande sulla frequenza e i momenti in cui si presenta il dolore, mentre valuta la postura del soggetto e cerca segni di anomalie nella colonna vertebrale, nelle gambe o nella forza muscolare. Gli esami diagnostici vengono solitamente evitati per non sottoporsi a radiazioni dannose, a meno che non si presentino ulteriori sintomi come febbre, traumi di varia natura, difficoltà motorie o dolore persistente anche in seguito a terapie antidolorifiche, e sono principalmente la Radiografia, la TAC, la Risonanza Magnetica ed esami del sangue più approfonditi.
Come trattare la lombalgia?
Prima di sottoporsi a terapie farmacologiche sarebbe opportuno provare ad alleviare la lombalgia con applicazioni di calore, che blocca gli spasmi muscolari, e ghiaccio, che al contrario riduce l’infiammazione. Si dovrebbe inoltre privilegiare uno stile di vita attivo, evitando di rimanere a letto nonostante il dolore e sollevare pesi elevati. Quando questi non abbiano avuto nessun effetto positivo, lo specialista prescriverà a seconda dei casi una terapia farmacologica a base di antidolorifici, infiltrazioni, esercizi fisioterapici, massaggi, ozono-terapia o nei casi di ernia, la chirurgia.