Malattia arteriosa periferica: come si manifesta?
La patologia arteriosa periferica colpisce più frequentemente gli uomini rispetto alle donne. Il Dott. Rosario Tringale, esperto in Chirurgia Vascolare a Catania, ci aiuta a capire di cosa si tratta
Quali sono i principali fattori di rischio della malattia arteriosa periferica?
I principali fattori di rischio sono quelli che caratterizzano l’aterosclerosi:
- Avanzare dell'età;
- Ipertensione;
- Diabete;
- Dislipidemia (indici alti di colesterolo relazionato con le lipoproteine a bassa densità (LDL) e indici bassi di colesterolo relazionato con le lipoproteine ad alta densità (HDL);
- Fumo di sigaretta (attivo e passivo);
- Obesità;
- Sesso maschile;
- Alti livelli di omocisteina.
L'aterosclerosi è una patologia sistemica. Circa il 50-75% dei soggetti che soffrono di arteriopatia periferica è colpito anche da cerebropatia vascolare o da una coronaropatia clinicamente importante.
Sintomatologia
La patologia arteriosa periferica da lieve a moderata può avere natura asintomatica o causare l’insorgenza di claudicatio intermittens che, in genere, si verifica nella zona dei polpacci e rappresenta un campanello d’allarme di ischemia indotta dallo sforzo (diminuisce con il riposo).
Nella forma grave, è caratterizzata dalla comparsa dei seguenti sintomi:
- Dolore;
- Costrizione;
- Crampi;
- Fastidio;
- Affaticamento a carico degli arti inferiori che diminuisce durante il riposo.
Quando il paziente percepisce dolore anche durante il riposo è un’indicazione della presenza di ischemia critica agli arti inferiori.
La malattia arteriosa periferica può manifestarsi con:
- Dolore a riposo;
E in stadio avanzato:
- Cianosi;
- Lesioni trofiche;
- Ulcere cutanee ischemiche;
- Gangrena.
Il tasso di mortalità per la malattia arteriosa periferica è elevato a causa della comune coesistenza di patologia cerebrovascolare e coronaropatia.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi si basa su:
- Anamnesi;
- Esame obiettivo;
- Misurazione dell'indice caviglia-braccio;
- Indagine ecocolordoppler arti inferiori.
Viene confermata grazie ai seguenti esami:
- Indice di Windsor o indice caviglia-braccio;
- Ecografia;
- Angiotc e/o Angiografia (esami che individuano la sede delle occlusioni arteriose o delle stenosi) qualora, clinicamente indicato, fosse necessario intervenire chirurgicamente (tecnica endovascolare o a cielo aperto).
Terapia medica
Il trattamento della malattia arteriosa periferica da lieve a moderata comprende la modificazione dei fattori di rischio, l'esercizio fisico (brevi passeggiate quotidiane), la somministrazione di farmaci antiaggreganti piastrinici. Una malattia arteriosa periferica grave di solito richiede una gestione chirurgica endovascolare (l’angioplastica e\o lo stent), il bypass arterioso chirurgico è la soluzione estrema, ove possibile, per evitare l’amputazione dell'arto.
- Antiaggreganti piastricinici (aspirina e\o clopidogrel);
- ACE inibitori (Sono antiaterogenici e sono potenti vasodilatatori);
- Farmaci antiaggreganti piastrinici;
- Esercizio fisico (brevi passeggiate);
- Controllo dei fattori di rischio cardiovascolare.
Nelle fasi avanzate di malattia che riducono la qualità di vita del paziente la terapia medica può non essere più sufficiente e si deve prendere in considerazione una correzione chirurgica endovascolare in prima istanza ed a cielo aperto successivamente, in accordo con le linee guida internazionali vigenti in tema di arteriopatie periferica.