Malattie cerebrovascolari: quali sono?
Le malattie cerebrovascolari rappresentano un gruppo di disturbi che colpiscono i vasi sanguigni del cervello, influenzando la circolazione cerebrale. Quando il flusso sanguigno al cervello è compromesso, si possono verificare danni temporanei o permanenti al tessuto cerebrale, con conseguenze che vanno da lievi deficit neurologici a gravi disabilità o morte. Queste malattie rappresentano una delle principali cause di morte e disabilità in Italia, e la loro incidenza è in aumento, soprattutto a causa dell'invecchiamento della popolazione.
Che caratteristica deve avere una malattia cerebrovascolare per essere considerata tale?
Per essere considerata una malattia cerebrovascolare, una patologia deve compromettere in modo diretto il flusso sanguigno al cervello, determinando un'ischemia (mancanza di apporto di sangue) o un'emorragia (fuoriuscita di sangue all'interno o intorno al cervello). Questo compromette l'apporto di ossigeno e nutrienti essenziali alle cellule cerebrali, causando danni spesso irreversibili se non trattati tempestivamente.
Quali sono le malattie cerebrovascolari più diffuse?
Tra le malattie cerebrovascolari più comuni si possono indicare:
- Ictus ischemico: È la forma più comune di ictus, causata da un'ostruzione di un'arteria cerebrale da parte di un trombo o un embolo, che impedisce al sangue di raggiungere una parte del cervello. Le cellule cerebrali in quella zona iniziano a morire per mancanza di ossigeno.
- Ictus emorragico: Si manifesta quando un vaso sanguigno cerebrale si rompe, provocando un'emorragia nel tessuto cerebrale o negli spazi circostanti. Questo tipo di ictus è meno comune però più letale rispetto a quello ischemico.
- Attacco ischemico transitorio (TIA): Spesso definito come "mini-ictus", il TIA si manifesta con sintomi simili a quelli di un ictus, ma la durata è breve e il danno è temporaneo.
- Aneurisma cerebrale: Si tratta di una dilatazione anomala di una parete arteriosa nel cervello, che può rompersi causando un'emorragia subaracnoidea, una condizione gravissima con un'alta mortalità.
Quali sono i fattori di rischio delle malattie cerebrovascolari?
I fattori di rischio che possono aumentare le possibilità di sviluppare malattie cerebrovascolari sono i seguenti:
- Ipertensione arteriosa: È il principale fattore di rischio per l'ictus, sia emorragico che emorragico, dato che la pressione sanguigna elevata danneggia i vasi sanguigni e può causare la rottura di un'arteria o la formazione di un trombo.
- Diabete: danneggia i vasi sanguigni e accresce il rischio di aterosclerosi, che può causare ictus ischemico.
- Fumo: Il fumo contribuisce alla formazione di coaguli sanguigni, ispessisce il sangue e danneggia le arterie, aumentando il rischio di ictus.
- Colesterolo alto: Un alto livello di colesterolo nel sangue può portare alla formazione di placche nelle arterie, riducendo il flusso sanguigno al cervello.
- Sedentarietà e obesità: Uno stile di vita sedentario e l'obesità sono associati a una serie di fattori di rischio, tra cui ipertensione, diabete e colesterolo alto.
Cosa fare in caso di malattie cerebrovascolari?
Il trattamento delle malattie cerebrovascolari dipende dal tipo e dalla gravità della condizione:
- Ictus ischemico: Richiede un intervento immediato. Il trattamento include la somministrazione di farmaci trombolitici per dissolvere il coagulo o, in alcuni casi, interventi chirurgici per rimuoverlo.
- Ictus emorragico: Può richiedere un intervento chirurgico per fermare l'emorragia o per alleviare la pressione sul cervello.
- Aneurisma cerebrale: Può essere trattato con tecniche endovascolari (come il coiling) o con la chirurgia aperta per prevenire la rottura.
- Prevenzione secondaria: Dopo un ictus o TIA, è fondamentale un programma di prevenzione che includa farmaci antiaggreganti, controllo della pressione arteriosa, gestione del diabete e modifiche dello stile di vita.