Melanomi: come diagnosticarli e trattarli?
Per prevenire il melanoma è fondamentale cercare di esporsi al sole il meno possibile e scegliere sempre un fattore di protezione solare elevato. Sembrano consigli banali, ma sono efficaci per allontanare la possibilità di sviluppare cancro della pelle. Ne parliamo con il Prof. Enzo Berardesca, esperto in Dermatologia a Roma
Che cos’è il melanoma?
Il melanoma è un tumore maligno della pelle che insorge dai melanociti, le cellule che formano la melanina (pigmento della pelle) e che sono particolarmente numerose nei nevi (nei).
Esistono fattori di rischio?
I principali fattori di rischio sono una carnagione chiara ricca di lentiggini (fototipo I e II, ossia persone bionde o rosse con pelle chiara che si scotta facilmente) associata ad una esposizione solare continua senza protezione. Esiste in alcuni casi anche una predisposizione genetica data dalla presenza di alcuni geni che rendono più facili le mutazioni genetiche nel DNA dei melanociti. L’unica prevenzione efficace oggi è non esporsi eccessivamente al sole e/o proteggersi con un fattore di protezione elevato (SPF 50)
Come avviene la diagnosi per melanoma?
La diagnosi in prima battuta è clinica (visita dermatologica) e dermatoscopica (osservazione della lesione mediante dermatoscopio o videodermatoscopio ad epiluminescenza). In generale, devono insospettire tutte le lesioni della pelle che hanno avuto un accrescimento rapido ed irregolare o comunque che presentano alterazioni del colore, sia troppo scuro o chiaro, e non uniformità della superficie della lesione, specialmente se si presenta una forma irregolare o frastagliata della stessa con bordi ispessiti e frammentati.
Come viene trattato il melanoma?
La chirurgia è solitamente la terapia d’elezione per il melanoma nelle sue fasi iniziali. Se diagnosticato precocemente quando la lesione è poco spessa il successo terapeutico è sicuro al 99% ed il paziente guarisce in maniera definitiva. Per questo è fondamentale fare una diagnosi precoce al fine di individuare le lesioni a rischio ed eventualmente asportarle precocemente. Nel caso invece questo non sia stato possibile, soprattutto nei casi di metastasi, si impiegheranno la chemioterapia e la terapia con anticorpi monoclonali. Quest’ultima è stata ampiamente sviluppata negli ultimi anni, ma non è comunque ancora in grado di sostituire la diagnosi e l’asportazione chirurgica precoce.