Nefrectomia parziale robotica per conservare il rene!
Attualmente, in presenza di tumore al rene, si consiglia sempre di ricorrere a una tecnica chirurgica che consente di preservare il più possibile la funzionalità dell’organo stesso. Si tratta della nefrectomia parziale robotica, che è l’evoluzione della laparoscopia. Approfondiamo questo argomento con il Prof. Simone Albisinni, specialista in Urologia
Quando ricorrere alla nefrectomia parziale robotica?
Generalmente, si ricorre a questa procedura quando il tumore è molto voluminoso oppure si trova in posizioni particolari.
Infatti, grazie all’impiego di un robot è possibile essere più precisi e rende più veloci le suture chirurgiche, diminuendo il tempo in cui il rene resta senza vascolarizzazione.
Come si esegue tale tecnica?
La nefrectomia parziale si esegue in anestesia generale e il paziente si posiziona su un fianco. Si può eseguire sia per via transperitoneale o per via retroperitoneale.
Generalmente, la durata di tale procedura è di 90/180 minuti, in cui vengono realizzate quattro o cinque incisioni addominali con dimensioni di 0,5-1 centimetri. Una di queste ultime verrà ampliata alla fine dell’operazione per estrarre la massa tumorale.
In seguito alla realizzazione delle incisioni si accede al rene, liberandolo dal grasso circostante. Una volta identificato il tumore, si interrompe il flusso sanguigno al rene in maniera temporanea. In questo momento si esegue la resezione del tumore e, successivamente, si procede con la sutura, consentendo la chiusura dei vasi sanguigni e la ricostruzione della capsula renale.
Si finalizza l’intervento con l’inserimento di un tubo di drenaggio, che si rimuoverà dopo 1-2 giorni dalla chirurgia.
Il paziente rimarrà ricoverato durante due o tre giorni.
Quali sono i benefici?
I benefici della nefrectomia parziale robotica sono molteplici e il principale è quello di poter preservare il parenchima renale sano circostante.
Inoltre, altri vantaggi clinici includono:
- Minori sanguinamenti
- Alta precisione nella rimozione del tumore e nella ricostruzione del rene
- Facilità di accesso a qualsiasi zona anatomica
- Riduzione dei dolori post-intervento
- Riduzione dei tempi di degenza post-intervento
- Diminuzione dell’impatto estetico