Neoplasie delle ghiandole salivari: cosa sono?
Le neoplasie delle ghiandole salivari sono tumori maligni che interessano le ghiandole che producono la saliva, sia le maggiori (ghiandola parotide, ghiandola sottomandibolare e ghiandola sottolinguale), che quelle minori (largamente diffuse in tutto il faringe). Me parla il Dott. Matteo Simone, esperto in Otorinolaringoiatria a Roma
Cosa sono le neoplasie delle ghiandole salivari?
Sono neoplasie rare (incidenza 0,7-1/100000 persone all’anno) ed hanno una estrema variabilità istologica, basti pensare che nell’ultima classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità vi sono più di 40 tipi istologici diversi fra tumori benigni e maligni. I tumori benigni sono nettamente più frequenti comprendendo circa il 70% dei noduli delle ghiandole salivari e di questi l’adenoma pleomorfo ed il tumore di Warthin sono i due istotipi più frequenti.
Come si effettua la diagnosi?
Le caratteristiche principali sono quelle di un nodulo (solitario, ma a volte anche multiplo) in una delle ghiandole salivari, solitamente la parotide o la sottomandibolare. Tali noduli sono generalmente a consistenza aumentata, da elastica a francamente dura e solitamente non dolenti. La diagnosi viene posta clinicamente mediante la palpazione e generalmente confermata con esame ecografico. A volte, in caso di noduli molti piccoli o profondi, il riscontro è occasionale dopo studi radiologici eseguiti per altri motivi. Approfondimenti diagnostici, richiesti caso per caso, possono comprendere una Risonanza Magnetica della regione ovvero un agoaspirato per studio citologico della lesione.
Come riconoscere un tumore benigno da uno maligno?
Non sempre è semplice riconoscere un nodulo benigno da uno maligno, anche dopo risonanza o agoaspirato. Caratteristiche cliniche suggerenti una neoplasia maligna sono l’aumento volumetrico rapido, la consistenza francamente dura, l’insorgenza di dolore improvviso o di paralisi facciale (in particolare per i tumori della parotide). Il nervo facciale decorre, infatti, nella ghiandola parotide, dividendola idealmente in una porzione sovraneurale, di maggiori dimensioni, ed una profonda subneurale. Talvolta le neoplasie maligne, in particolare se più aggressive, possono infiltrare i rami del nervo provocando una paresi progressiva del volto.
Qual è il trattamento utilizzato in caso di Neoplasia delle ghiandole salivari?
In caso di noduli delle ghiandole salivari il trattamento di elezione è chirurgico e prevede solitamente la rimozione della ghiandola comprendente il tumore. In base al tipo di tumore atteso (benigno o maligno) ed alla posizione ed estensione della lesione si può non rimuovere completamente la ghiandola interessata, risparmiandone una parte. Questo è importante e previsto soprattutto per la ghiandola parotide, per la particolare anatomia regionale. Dibattito vi è sull’eventuale trattamento dei linfonodi in caso di tumori maligni. Per alcuni istotipi si prevede lo svuotamento linfonodale elettivo, ma purtroppo difficilmente si riesce a conoscere l’istotipo prima dell’asportazione con istologico definitivo. Pertanto spesso la scelta è lasciata all’esperienza dell’operatore. Inoltre, sempre basandosi sull’istotipo, si prevede o meno una radioterapia adiuvante.
Il tasso di recidiva dipende molto dall’istotipo e dall’estensione della lesione, oltre che naturalmente da una corretta esecuzione della procedura. Generalmente alcuni istotipi sono più infidi per precoce e frequente diffusione a distanza tramite i vasi o le fibre neurali. Il principale esempio è il carcinoma adenoido-cistico che ha netta predilezione per la diffusione a distanza attraverso le fibre neurali. Tali recidive possono presentarsi anche dopo molti anni.
È pertanto molto importante effettuare precocemente una visita otorinolaringoiatrica qualora si palesi una tumefazione del volto o sottomandibolare che potrebbe essere dovuta ad un tumore a partenza da una di queste ghiandole.