Neuroradiologia Funzionale o "Neuroimaging avanzato"
La Neuroradiologia, diagnostica ed interventistica, è quella branca della diagnostica per immagini che si occupa specificatamente della diagnosi e della terapia percutanea mini-invasiva delle patologie del sistema nervoso centrale e periferico. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Simone Marziali, specialista in Radiologia
Quali sottobranche include la Neuroradiologia?
Nell'ambito della Neuroradiologia sono incluse delle sottobranche ultra-specialistiche che sono così suddivise:
- Neuroradiologia Interventistica: si occupa della diagnosi e della terapia percutanea mini-invasiva di varie patologie del sistema nervoso centrale e periferico, sia di pertinenza vascolare, sia oncologiche, sia osteo-vertebrali.
- Neuroradiologia pediatrica: tratta della diagnosi e terapia percutanea mini-invasiva delle patologie del sistema nervoso centrale e periferico in età pediatrica.
- Neuroradiologia testa-collo: si occupa della diagnosi e terapia percutanea mini-invasiva di tutte le patologie di pertinenza otorinolaringoiatrica di natura vascolare, oncologica e malformativa del distretto cervico-facciale.
- Neuroradiologia Funzionale: tratta di tutte quelle tecniche di "Neuroimaging avanzato" altamente sofisticate e che vengono utilizzate come studi complementari per una serie di patologie di pertinenza neuroradiologica.
Di quali tecniche si avvale il Neuroimaging avanzato?
Il Neuroimaging avanzato si avvale prevalentemente di tecniche di Risonanza Magnetica che sono:
- Tensore di Diffusione e Trattografia RM che consiste in una analisi qualitativa e quantitativa della sostanza bianca del sistema nervoso centrale e periferico, con la possibilità di effettuare mappaggi tridimensionali delle fibre nervose, di grande utilità in neurochirurgia ad esempio per effettuare una navigazione virtuale pre-chirurgica al fine di essere il più precisi possibili nell'approccio chirurgico evitando di ledere fibre nervose motorie e/o sensitive cruciali.
- Spettroscopia RM che consiste in una analisi quantitativa e qualitativa dei principali metaboliti cerebrali, utile sia in ambito oncologico, al fine di fornire informazioni sul "grading" di patologie tumorali, sia nella patologia infettiva-infiammatoria, al fine di monitorizzare alcuni metaboliti cruciali nella fisiopatologia di tali affezioni, e ovviamente in tutte le patologie metaboliche e neurodegenerative, come la Malattia di Alzheimer. La spettroscopia RM è risultata inoltre estremamente utile nei traumi cranici lievi-moderati, in particolare in ambito sportivo, e nello specifico nella "concussione cerebrale", dove la spettroscopia eseguita con Risonanza Magnetica è l'unica tecnica "in vivo" capace di fornire informazioni sulla "vulnerabilità metabolica" che caratterizza il cervello dei soggetti che hanno subito una concussione e che, se misconosciuta, può mettere a rischio i soggetti affetti da sintomi post-concussivi che subiscono un secondo trauma, anche più lieve, a delle sequele cliniche drammatiche, che rientrano nelle cosiddette "sindromi da secondo impatto", che possono residuare anche in gravi disturbi dello stato di coscienza fino al coma.
- Perfusione RM che consiste in una valutazione "emodinamica" del flusso, volume e tempo di transito del mezzo di contrasto paramagnetico nel compartimento capillare cerebrale, di primaria importanza ad esempio nello studio dell'ictus ischemico acuto (stroke), al fine di valutare la cosiddetta "penombra ischemica" che consiste in quella parte di tessuto cerebrale adiacente al parenchima cerebrale ischemico che si trova in uno stato di sofferenza emodinamica, ma che non è ancora in necrosi, per cui può essere "salvato" mediante l'utilizzo immediato di farmaci trombolitici (trombolisi endovenosa) o mediante la disostruzione meccanica del vaso cerebrale afferente occluso (trombectomia meccanica). La perfusione RM è poi di utilizzo routinario nel follow up delle patologie neoplastiche primitive e/o secondarie del sistema nervoso centrale , sia in fase diagnostica, per fornire informazioni sul grado di malattia, sia soprattutto nella valutazione della eventuale stabilità, progressione e/o pseudo-progressione di malattia neoplastica, o radionecrosi post-radioterapia, in quei soggetti operati di tumore cerebrale e successivamente chemio e radiotrattati, per valutare con assoluta certezza una corretta diagnosi differenziale di recidiva di malattia.
- RM funzionale (functional MRI - fMRI) motoria e/o sensitiva o somato-sensoriale, che consiste in quella tecnica di imaging avanzato di Risonanza Magnetica che permette in vivo e in "real time" di valutare le aree cerebrali di attivazione funzionale , ad esempio l'area motoria mediante la tecnica del cosiddetto "finger tapping", mediante la quale si fa eseguire al paziente un task motorio, come ad esempio quello di muovere le dita della mano, e si visualizzano contestualmente le aree del cervello deputate al controllo e al comando esecutivo di quella azione motoria: questa tecnica è di cruciale importanza ad esempio in Neurochirurgia, soprattutto nelle patologie neoplastiche che sono localizzate in quelle aree cerebrali deputate al movimento, alla parola o alla comprensione, permettendo al Neurochirurgo, addirittura durante l'intervento chirurgico, di monitorizzare queste aree per preservarle il più possibile durante l'intervento da eventuali danni spesso irreversibili. Ed è su questa tecnica che ad esempio si basa la "Awake Surgery", ossia la Neurochirurgia da sveglio, ad esempio nei gliomi cerebrali di basso grado nelle aree eloquenti, dove il paziente viene operato da sveglio e viene invitato ad eseguire alcuni comandi monitorizzati in live, ad esempio suonare uno strumento, in modo che il Neurochirurgo monitorizzando le aree cerebrali che si attivano durante l'atto esecutivo, evitano quando possibile di lederle.
- Studio della Dinamica liquorale, tecnica di Risonanza Magnetica utilizzata per lo studio dell'idrocefalo normoteso, patologia estremamente frequente in età senile e spesso misconosciuta. Se questa patologia viene correttamente e precocemente diagnosticata con tale tecnica, può essere suscettibile di un intervento neurochirurgico di derivazione ventricolare, che restituisce a questi pazienti una autonomia funzionale soddisfacente.
Ci sono delle controindicazioni per il paziente?
Tutte queste metodiche di Neuroimaging avanzato sono delle tecniche assolutamente non invasive, che al massimo prevedono l'utilizzo di mezzo di contrasto paramagnetico (Gadolinio), di routinario utilizzo in Diagnostica per Immagini. Queste tecniche avanzate possono essere effettuate solo mediante Magneti di Risonanza operanti ad alti campi magnetici (da 1.5 Tesla in su), meglio se con magneti operanti a 3 Tesla, in cui le informazioni funzionali sono sicuramente più precise.
Non ci sono controindicazioni specifiche per la esecuzione di tali tecniche avanzate, se non quelle indicate nel consenso informato di tutte le normali Risonanze Magnetiche:
- Pacemaker cardiaci di vecchia generazione non compatibili con gli alti campi magnetici,
- Protesi o device di vecchia generazione risalenti a più di 30 anni fa, tipo valvole cardiache meccaniche di vecchia generazione.
Comunque, va detto che tutti i device medicali utilizzati negli ultimi 5-10 anni sono ormai pressoché totalmente compatibili con le Risonanze Magnetiche di ultima generazione.