Orticaria cronica: che fare?
Tra le eruzioni cutanee che esistono si trova l’orticaria, che si caratterizza per l’insorgenza di pomfi rosei o bianchi di differenti dimensioni che causano prurito, fastidio o dolore. In questo caso, è importante considerare la relazione che intercorre tra questa condizione e la dieta, che si considera come causa scatenante della prima. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo grazie all’intervento della Prof.ssa Valentina Bordignon, esperta in Applicazioni Biotecnologiche
Che cos’è l’orticaria?
Come detto precedentemente l’orticaria è una condizione in cui compaiono pomfi pruriginosi, che sono generalmente evanescenti e durano meno di 24 ore. Tuttavia, tali episodi tendono a diventare ricorrenti.
Si possono distinguere due tipologie di orticaria: acuta e cronica.
Si definisce acuta quando la sintomatologia ha una durata minore alle 6 settimane. In questo caso, non è necessario ricorrere a un trattamento supplementare, dato che di solito si determina l’allergene.
Invece, si definisce orticaria cronica quando gli episodi si verificano per più di 6 settimane.
La maggior parte delle forme di orticaria è dovuta dalla reazione dei mastociti, un tipo di globuli bianchi presente nella pelle, che rilasciano istamina, una sostanza che dilata i piccoli vasi sanguigni e liberano il siero nel derma, creando il tipico gonfiore localizzato dei pomfi.
Tra le manifestazioni più comuni dell’orticaria si trovano i pomfi, il prurito e l’angioedema.
Come avviene la diagnosi?
In caso di orticaria acuta la diagnosi avviene mediante un’accurata anamnesi e l’esame dei segni e sintomi legati all’insorgenza delle lesioni cutanee. A volte, lo specialista può richiedere alcune prove allergiche su pelle o sangue.
Tuttavia, nei casi più gravi è necessario ricorrere ad indagini più approfondite come:
- Esame emocromocitometrico completo
- Test di funzionalità tiroidea
- Test della funzionalità epatica e renale
- Esame di un campione di feci
- PCR
- Biopsia cutanea
Quali trattamenti vengono impiegati?
A volte, l’orticaria regredisce spontaneamente senza la necessità di un trattamento vero e proprio; tuttavia, in alcuni casi, la patologia si manifesta in maniera violenta e con attacchi di prurito, pertanto bisogna applicare pomate nell’area interessata o iniziare un trattamento farmacologico orale.
Tuttavia, è importante sapere che è possibile intraprendere un altro tipo di terapia, ovvero quella alimentare anti-istamina, eliminando i cibi che infiammano l’organismo. Inoltre, è importante cominciare un processo di risoluzione della disbiosi intestinale evidenziato dallo studio del microbiota intestinale del paziente.