Ospemifene: il farmaco innovativo contro l’atrofia vulvo-vaginale
In questo articolo il Dott. Stefano Fracchioli, specialista in Ginecologia a Torino, ci parla dell’innovativo farmaco utilizzato dalle donne per combattere i sintomi causati dall’atrofia vulvovaginale. Scopriamo insieme quando è meglio assumerlo, qual è la sua efficacia e la tollerabilità
Una panoramica
L'Ospemifene è un farmaco che rientra nella categoria dei modulatori selettivi dei recettori per gli estrogeni (S.E.R.M.). In pratica, questa molecola è in grado di agire come estrogeno su determinati tessuti (in particolare quelli vulvo-vaginali), senza esercitare un'azione ormonale su altri tessuti (come seno o utero). Questa specificità porta a unire un'elevata efficacia a un'alta sicurezza.
Il farmaco viene somministrato per via orale e richiede la prescrizione del medico. Grazie alle sue comprovate qualità di efficacia e sicurezza, l'Ospemifene è stato recentemente riconosciuto a livello internazionale come il farmaco di prima scelta per il trattamento dell'atrofia vaginale e vulvare.
Efficacia dell'Ospemifene
La terapia con Ospemifene ha mostrato di portare significativo sollievo alle pazienti affette da secchezza vaginale e di migliorare altri sintomi tipici dell'atrofia vaginale, grazie alla stimolazione selettiva dei recettori estrogenici in alcuni specifici tessuti dell'organismo.
L'efficacia massima viene in genere raggiunta entro 3 mesi dall'inizio della terapia. Tuttavia, poiché il trattamento non può modificare la causa di fondo del problema (la carenza di estrogeni), la sua efficacia persiste solo se la terapia viene continuata.
Grazie alla sua capacità di modulare selettivamente la propria azione, evitando qualsiasi effetto estrogenico a livello mammario, l'Ospemifene ha ottenuto l'approvazione per il trattamento anche in pazienti con una storia di tumore della mammella, a condizione che le cure oncologiche siano state completate.
Questo farmaco rappresenta un'importante opportunità per il recupero del benessere completo, inclusa la sfera sessuale e la vita di coppia, per le giovani pazienti trattate per tumori mammari e a cui non possono essere somministrate terapie ormonali a causa della loro condizione patologica.
Gli studi clinici hanno mostrato un ottimo profilo di sicurezza dell'Ospemifene dal punto di vista metabolico, pertanto può essere utilizzato, previa valutazione accurata del ginecologo, in una vasta gamma di situazioni.
Gli effetti collaterali
Tra i pochi effetti collaterali possibili, è stato riportato l'insorgere o il peggioramento dei sintomi vasomotori tipici della menopausa (le cosiddette "caldane"). Si tratta comunque di un elemento non pericoloso e presente solo in una minoranza di pazienti trattate.
In conclusione, l'Ospemifene rappresenta un'innovativa e preziosa opzione terapeutica per un problema diffuso come l'atrofia vulvo-vaginale, e attualmente è la prima scelta farmacologica per le pazienti affette da questo disturbo. Rimane fondamentale, tuttavia, una completa valutazione clinica da parte del ginecologo specialista per escludere potenziali controindicazioni al trattamento e per valutare la necessità di integrare il percorso di cura con approcci complementari.