Policistosi ovarica o sindrome dell’ovaio policistico: di che cosa si tratta?
L’ovaio policistico è una condizione che influisce negativamente sulla salute della donna a livello sia metabolico che riproduttivo. Generalmente, questa patologia colpisce il 5-10% delle donne nel loro periodo puberale. Approfondiamo questo argomento con la Dott.ssa Paola De Stefanis, specialista in Endocrinologia
Che cos’è la policistosi ovarica o sindrome dell’ovaio policistico?
La policistosi ovarica o sindrome dell'Ovaio Policistico, anche detta malattia di Stein-Leventhal, o più semplicemente PCOS, è una malattia delle ovaie, descritta per la prima volta da Stein e Leventhal nel 1935, caratterizzata essenzialmente da:
- alterazioni del ciclo mestruale (scarse o assenti mestruazioni)
- segni di iperandrogenismo (come acne, irsutismo)
- insulino-resistenza con possibile aumento di peso
Inoltre, può, se non trattata, causare infertilità.
Quando si manifesta?
Generalmente, l’insorgenza della malattia è in epoca adolescenziale, anche se la diagnosi può essere posta, nelle forme meno gravi, intorno ai 30 anni, indagando sulle cause dell’infertilità.
La causa non è ancora chiara. Un’alterazione dell'ormone Follicolo Stimolante (FSH) e quello Luteinizzante (LH) potrebbe essere, secondo alcuni, all’origine di questa disfunzione.
Qual è la sintomatologia tipica dell’ovaio policistico?
I sintomi sono: disturbi del ciclo mestruale, accompagnati o meno da acne e da un aumento della crescita dei peli anche in zone tipicamente maschili come il torace, il dorso, il mento e le guance, la linea alba ombelicale; ci può essere aumento di peso.
Tuttavia, è bene ricordare che i sintomi possono variare tra una paziente e l’altra: si va da condizioni poco sintomatiche, con sole alterazioni del ciclo mestruale, sino a situazioni in cui si possono avere contemporaneamente amenorrea, irsutismo ed obesità.
Generalmente, le ovaie si presentano ingrandite bilateralmente; all'ecografia si osserva un tipico aspetto micropolicistico, prevalentemente nella zona corticale.
Quale terapia viene impiegata?
In caso di ragazze molto giovani, che al momento non desiderino una gravidanza, la pillola contraccettiva rappresenta una buona scelta, anche per preservare l’ovaio da un’eccessiva distruzione dei follicoli, fattore che potrebbe causare infertilità in età più avanzata.
Invece, se la paziente presenta anche segni di iperandrogenismo, si possono prescrivere farmaci con attività anti-androgena, oltre a provvedimenti estetici locali.
Nelle pazienti sovrappeso od obese è bene combattere l’obesità non solo con dieta ed esercizio fisico, ma anche con dietoterapia chetogenica, che è il gold standard, poiché favorisce la predita di peso e migliora tutti gli altri parametri alterati.