Polipi del colon: cosa sono?
I polipi del colon sono protuberanze che si sviluppano sulla mucosa che riveste l’interno del sistema digestivo. Possono essere di natura infiammatoria o tumori benigni e generalmente misurano pochi millimetri o centimetri. I polipi possono presentarsi in diverse forme: piatti, prominenti o con un peduncolo che li collega alla mucosa, simili a un fungo (polipi peduncolati).
La diagnosi precoce dei polipi è fondamentale perché alcuni possono degenerare in tumori maligni. Infatti, molti polipi asportati durante una colonscopia contengono cellule già predisposte alla trasformazione in cancro. Rimuoverli in una fase iniziale, quando sono ancora di piccole dimensioni, consente di prevenire la progressione verso stati maligni. Pertanto, i polipi del colon e dello stomaco sono considerati lesioni quasi sempre precancerose.
Come vengono trattati i polipi?
La maggior parte dei polipi del colon può essere rimossa durante una colonscopia utilizzando una tecnica chiamata polipectomia endoscopica. Questo trattamento, nella maggior parte dei casi, è eseguibile in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero ospedaliero. Tuttavia, per polipi di grandi dimensioni o in base alle condizioni del paziente, può essere richiesto un intervento in ospedale.
I polipi rimossi vengono sempre inviati per l'analisi istologica al fine di valutare le caratteristiche del tessuto, il possibile grado di malignità e la sua estensione. L’esito dell’analisi determina la necessità di ulteriori controlli endoscopici per monitorare la possibile formazione di nuovi polipi.
Polipi facili e complessi: come comportarsi?
La polipectomia endoscopica è una procedura fondamentale nella gestione dei polipi e può essere adattata in base alla tipologia e complessità della lesione. Esistono diverse tecniche per rimuovere i polipi:
- Polipi semplici: Per i polipi peduncolati o piatti inferiori ai 2 cm con basso rischio di malignità, si utilizza la polipectomia con ansa, una tecnica standard e sicura.
- Polipi complessi: Per i polipi sessili più grandi o difficili da trattare con tecniche standard, si ricorre a procedure avanzate come la resezione mucosa endoscopica (EMR). Questa tecnica consente la rimozione in blocco di polipi sessili fino a 2-3 cm mediante l’iniezione sottomucosa della lesione per separarla dai tessuti sottostanti, seguita dalla resezione con ansa. La dissezione sottomucosa endoscopica (ESD) è una procedura più complessa, che richiede una lunga formazione specialistica. Consente la resezione in blocco di polipi piatti o semipeduncolati di qualsiasi dimensione. Pur offrendo maggiori possibilità di resezione curativa, questa tecnica comporta un rischio maggiore di complicanze. È indicata per polipi con trasformazione maligna iniziale, permettendo di evitare interventi chirurgici invasivi. Prima di decidere la tecnica più appropriata, è essenziale valutare il tipo di polipo (benigno, sospetto maligno, maligno, infiammatorio, adenomatoso, ecc.) attraverso un’attenta analisi della superficie della lesione e l’utilizzo di classificazioni specifiche, come i sistemi Parigi e NICE.