Protesi di spalla: opzione chirurgica per patologie articolari avanzate
La protesi di spalla rappresenta una soluzione efficace per trattare le patologie della spalla che non rispondono alla terapia conservativa. Intervenire precocemente è cruciale per preservare l’elasticità dei tessuti muscolari e tendinei, condizione fondamentale per il corretto funzionamento della nuova articolazione protesica. Ci dice di più il Dott. Claudio Ascani, Ortopedico e Traumatologo a Roma.
Quando è indicata la protesi di spalla?
La protesi di spalla è generalmente indicata nei seguenti casi:
- Fratture della porzione prossimale dell’omero.
- Artrite reumatoide, una malattia infiammatoria che colpisce l’articolazione.
- Artrosi, con usura progressiva della cartilagine articolare.
- Necrosi della testa omerale, che compromette la vitalità dell’osso.
- Tumori che interessano la struttura articolare.
In presenza di una delle suddette condizioni, il Dott. Claudio Ascani valuterá attentamente l’opportunità dell’intervento.
Tipologie di protesi di spalla
Le protesi di spalla si differenziano per tipologia e finalità terapeutica:
- Protesi di rivestimento: indicata per sostituire la superficie articolare danneggiata.
- Protesi parziale: interessa solo la parte omerale dell’articolazione.
- Protesi totale anatomica: coinvolge sia la glena che l’omero, ripristinando l’anatomia naturale della spalla.
- Protesi totale inversa: indicata in presenza di gravi danni ai tendini della cuffia dei rotatori. In questa variante la sfera e la glena sono invertite per migliorare la funzionalità.
La scelta del tipo di protesi dipende dall’età del paziente, dalla causa della patologia e dalle condizioni muscolo-tendinee.
Quanto dura una protesi di spalla?
La durata di una protesi di spalla è comparabile a quella delle protesi d’anca o di ginocchio. A 15 anni dall’impianto, l’86-92% delle protesi funziona ancora correttamente senza segni di mobilizzazione. Tuttavia, la longevità della protesi dipende anche da fattori come l’attività fisica e la corretta riabilitazione.
Come viene eseguito l’intervento?
L’impianto della protesi di spalla si effettua in anestesia generale. Il paziente è posizionato in postura semi-seduta (definita “sedia a sdraio”), per facilitare l’accesso chirurgico. Il chirurgo interviene sull’omero e sulla glena, adattandoli alla protesi scelta.
L’approccio più comune è quello anteriore, che consente di ridurre al minimo il trauma ai tessuti circostanti.
Riabilitazione e recupero post-operatorio
Dopo l’intervento è previsto l’utilizzo di un tutore per circa 4 settimane. La degenza ospedaliera è di 3-4 giorni, durante i quali il paziente inizia a muovere il gomito, il polso e la mano.
Alla dimissione viene fornito un programma di fisioterapia personalizzato, che include esercizi mirati al recupero dell’elasticità muscolo-tendinea e al ripristino della funzionalità. Il tempo di recupero completo varia da 2 a 6 mesi, a seconda della condizione iniziale del paziente.
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