Protesi non cementate: una nuova frontiera per la chirurgia articolare
Le protesi non cementate (NC) stanno rivoluzionando la chirurgia articolare. Realizzate in materiali biocompatibili come titanio o tantalio, si integrano all'osso senza bisogno di cemento, offrendo potenziali vantaggi in termini di durata e funzionalità. L'articolo del Dott. Michele Capozzi esplora le caratteristiche, le indicazioni, i materiali e i rischi di questo tipo di protesi, fornendo una panoramica completa su questa innovativa tecnologia
Caratteristiche e materiali per un'osteointegrazione ottimale
Le protesi Non Cementate sono oggi abitualmente in lega di titanio o in tantalio, materiali assolutamente biocompatibili, ossia completamente accettati dall’uomo. Si tratta di materiali duttili da forgiare, dotati di un modulo di elasticità molto vicino a quello dell’osso ospite, all’interno del quale o sul quale viene inserito per osteointegrarsi.
Le protesi NC hanno un rivestimento esterno con rugosità, trabecolature che resteranno a contatto con l’osso sulla superficie esterna, porosità nel costrutto, hanno scanalature e scalfitture di forma e geometria varie nella larghezza e lunghezza, prerogative di modelli protesici vari, a seconda dell’azienda costruttrice e del design voluto dall’ideatore.
Tutte le protesi NC sono inoltre rivestite in tutta la loro superficie o in parte da un velo d’Idrossiapatite o Periapatite, cristalli di Sali di calcio con potere osteoinduttivo. Introdotta come primogenitura dalla scuola francese di ortopedia, questi cristalli spruzzati sulla superficie dell’impianto protesico, hanno un potere osteoinduttivo che stimola l’osteointegrazione biologica dell’impianto NC nelle prime 3 settimane circa dall’intervento.
Le protesi Cementate hanno invece un design più semplice e pulito. La superficie è liscia e spesso lucidata a specchio, più o meno in tutta l’estensione. Il materiale è lega di Cobalto-Cromo-Molibdeno o acciaio inox.
Oltre la biocompatibilità, un connubio tra scienza e natura
Le indicazioni a protesi NC dipendono dalla qualità dell’osso ospite, prescindendo dall’età, dal sesso, dal peso del paziente, dalla cultura e dall’esperienza del chirurgo. Di certo molti contesteranno questa mia affermazione, ma le proposte tecnico-industriali alternative sono per lo più l’applicazione di concetti biomeccanici di adattamento alla condizione anatomica dell’osso e non sempre seguono la filosofia della sostituzione articolare, in quanto similitudine, come ripetizione della morfologia di un disegno vincente come quello del Creato.
Il vantaggio principale delle protesi NC è quello di evitare l’interposizione del cemento per ossa, famoso terzo corpo, e permettere l’impiego di materiali costitutivi delle protesi più leggero, dal design anche anatomico. Ne consegue una più lunga sopravvivenza dell’impianto.
Chirurgia di precisione per un risultato ottimale
Occorre grande esperienza e precisione nell’esecuzione dell’atto chirurgico, anche se oggi si dispone di strumentari molto precisi e ben studiati che il chirurgo deve conoscere e saper applicare, perché l’impianto protesico è a press-fit, ossia di precisione, tipicamente per protesi NC. Si tratta di impianti, per l’appunto di precisione, che si adattano perfettamente all’alloggiamento creato dal chirurgo all’interno dei capi ossei articolari che s’interfacceranno. Il loro impiego richiede un osso di qualità, perché un osso osteoporotico necessita di soluzioni tecniche alternative.
Materiali biocompatibili in sintonia con l'osso
I materiali costitutivi delle protesi NC sono materiali con modulo di elasticità o Modulo di Young molto vicino a quello dell’anca e dell’osso, quindi le leghe di titanio, le fibre di Carbonio, il tantalio, sono le migliori soluzioni sul mercato.
Una tecnica che richiede maestria e conoscenza anatomica
L’impianto di Protesi NC richiede una maggiore precisione chirurgica, la perfetta conoscenza dell’anatomia che si ricostruisce, il rispetto della biologia dell’osso, il tutto per lo stimolo all’osteointegrazione dell’impianto.
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Sfide e opportunità per la chirurgia articolare
I rischi sono legati, come sempre a prescindere dal tipo di chirurgia, all’esperienza del chirurgo, al suo background culturale, così come per ogni tipo d’impianto protesico di cui bisogna conoscere le tecniche d’impianto per evitare malposizionamenti, instabilità, fratture, false strade, cedimenti precoci, il tutto insito in “Virtute e Canoscenza” (diceva Dante Alighieri).