PRP (Plasma ricco di Piastrine): una nuova frontiera terapeutica per le patologie andrologiche
Il PRP rappresenta una delle nuove frontiere terapeutiche per trattare alcune patologie in ambito andrologico. Scopriamo di più grazie all’intervento del Dott. Davide Barletta, esperto in Andrologia ed Ecografia Andrologica
Cos’è il PRP?
Si tratta di un trattamento rigenerativo autologo, ovvero proviene dal proprio sangue, quindi privo di complicanze, che stimola la rigenerazione cellulare e la riparazione dei tessuti.
In quali branche della Medicina viene usato il PRP?
Viene largamente usato in Ortopedia (spalla, caviglia, ginocchio e gomito), Chirurgia Plastica e Medicina Estetica e da qualche anno anche in Andrologia per la cura della Disfunzione Erettile e l’Induratio Penis Plastica o Malattia di La Peyronie.
Come avviene la procedura di PRP?
Il PRP si ottiene attraverso il prelievo e la centrifugazione di sangue autologo (dello stesso paziente) sino a formare un plasma ad alta concentrazione di piastrine chiamata “concentrato piastrinico o pappa piastrinica”, le cui funzioni sono:
- Proliferazione e differenziazione di cellule staminali
- Modulazione dell’infiammazione
- Neoangiogenesi, formazione di nuovi vasi sanguigni
La procedura dura circa 45-50 minuti e dopo aver creato il concentrato piastrinico, questo viene iniettato a livello del pene, in maniera sicura e completamente indolore.
Impiego della PRP nella Disfunzione Erettile
Attraverso il processo di neoangiogenesi, ovvero la stimolazione rigenerativa del sistema vascolare dei corpi cavernosi e, attraverso un miglioramento dell’innervazione dei corpi cavernosi del pene, si verifica un netto miglioramento della qualità dell’erezione e un potenziamento della percezione del piacere e dell’orgasmo.
Impiego della PRP nella Induratio Penis Plastica (IPP)
Il PRP nella IPP migliora nettamente la sintomatologia della patologia, ossia riduce il dolore e talvolta migliora la deformità peniena in seguito ad un ciclo di 3-4 infiltrazioni (da eseguire ogni 3 settimane circa una dall’altra) del concentrato piastrinico direttamente nella placca fibrotica, determinandone un suo ammorbidimento e, quindi, un miglioramento del recurvatum penieno.