Psoriasi e prurito: quali sono le parti del corpo più colpite?
La nostra esperta in Dermatologia a Firenze, la Dott.ssa Caproni, ci spiega quali sono i fattori che possono influire sull’intensità del prurito causato da psoriasi
Che cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una comune patologia infiammatoria della cute di probabile natura autoimmune, a decorso cronico recidivante ed eziologia multifattoriale, che interessa abitualmente la cute e più sporadicamente le mucose e le articolazioni.
Prurito e psoriasi: un sintomo invalidante
La sintomatologia pruriginosa è stata a lungo sottostimata e correlata ai pazienti con impegno cutaneo grave ed estensivo. I dati più recenti indicano invece che il prurito si riscontra in circa il 70-80% dei pazienti; l’80% lo avverte come il disturbo più severo ed importante, almeno il 77% ne lamenta la presenza quotidiana e circa il 30% riporta un prurito di tipo generalizzato, non limitato alle sedi di malattia. Nonostante l’intensità del prurito nel paziente psoriasico sia inferiore a quello dei pazienti con dermatite atopica, il disturbo viene riferito come un sintomo invalidante, con un importante impatto negativo sulla qualità della vita e sulla socialità, oltre ad una correlazione significativa con la severità dei sintomi depressivi.
Da cosa dipende il prurito?
La presenza e l’intensità del prurito tuttavia non sembrano legati a età, sesso, familiarità per psoriasi o atopia, tipo di psoriasi, alcol e fumo o durata di malattia. I fattori che dall’esterno modulano l’intensità del prurito sono in particolare la temperatura ambientale, il livello d’idratazione cutanea e la sudorazione.
Prurito e temperature
Le alte temperature sembrano infatti aggravare il prurito, come viene confermato dall’alta prevalenza del sintomo nel paziente psoriasico che vive nei Paesi a clima tropicale o in quelli con più elevate temperature nei mesi primaverili ed estivi. Per contro, in circa il 23% dei pazienti si riscontra un miglioramento della sintomatologia pruriginosa a seguito di una doccia calda. Il meccanismo che potrebbe spiegare il fenomeno è quello della Gate Control Theory (teoria del cancello). Infatti, la sensibilità termica e la trasmissione del prurito viaggiano attraverso una comune via nervosa mediata dalle fibre amieliniche tipo C: secondo tale teoria l’impegno della fibra da parte di un impulso, ad esempio quello termico, renderebbe momentaneamente refrattaria la fibra alla trasmissione di un altro impulso.
Prurito e idratazione cutanea
La secchezza cutanea aggrava significativamente il prurito. I meccanismi patofisiologici del prurito nella cute secca (xerotica) sono da ricercare nell’alterazione della composizione di lipidi e ceramidi dello strato corneo conseguente alla maggiore Trans Epidermal Water Loss (TEWS). Tale alterazione è comune a molte dermatosi desquamative e rende la cute più soggetta ad insulti antigenici in grado di indurre la degradazione istaminica, o stimolare le altre vie di trasmissione del prurito, quali tossine batteriche o fungine o polluttanti atmosferici. In ultimo anche la sudorazione modula in senso negativo il prurito.
Quali sono le parti del corpo più colpite dal prurito?
Relativamente alle sedi colpite dal prurito, collo e volto sono coinvolte saltuariamente come del resto accade per le stesse lesioni psoriasiche. Il prurito tuttavia non si limita alle sole aree coinvolte da malattia. In alcuni pazienti il prurito sembra precedere la comparsa delle lesioni. Infine, il grattamento può indurre, attraverso, il fenomeno di Koebner la comparsa di lesioni in nuove sedi di malattia.