Puntura di zecca: cosa è necessario sapere!
La Febbre Bottonosa del Mediterraneo è la principale patologia trasmessa dalla zecca all’uomo. In Italia si diffonde principalmente nelle aree del centro meridionale ed insulare. Ne parla il Prof. Antonio Cascio, esperto in Infettivologia a Palermo
Cosa sono le zecche?
Le zecche sono artropodi che appartengono alla classe degli aracnidi. Esistono circa 900 diverse specie di zecche, la maggior parte delle quali appartiene a due principali famiglie, le Argasidae (zecche molli) e le Ixodidae (zecche dure). Tutte sono in grado di trasmettere microorganismi patogeni per l’uomo.
I principali microorganismi trasmessi da zecche sono:
- Batteri
- Virus
- Protozoi
La principale malattia trasmessa da zecche all’uomo nell’Italia centro meridionale ed insulare è una rickettsiosi: la Febbre Bottonosa del Mediterraneo.
In che periodo si presenta maggiormente la patologia?
La malattia si presenta nella maggior parte dei casi nel periodo fra giugno e settembre con un picco ad agosto, periodo in cui alla nostra latitudine sono maggiormente attive le larve e le ninfe di Rhipicephalus sanguineus (la comune zecca del cane).
Il ruolo della zecca non è solo quello di vettore, ma anche quello di principale serbatoio dell'infezione. Una volta infetta, la zecca non muore, e trasmette, addirittura per via transovarica, l'infezione alle progenie. Il principale ruolo del cane nella epidemiologia della malattia è quello di portare le zecche infette in prossimità della casa o all'interno degli appartamenti.
Cos’è la febbre bottonosa del Mediterraneo?
La febbre bottonosa del Mediterraneo è una malattia infettiva a decorso acuto e ad evoluzione generalmente benigna, specie in età pediatrica, causata da Rickettsia conorii (batterio) e trasmessa all'uomo dalla zecca del cane Rhipicephalus sanguineus.
Quali sono i sintomi?
La malattia è caratterizzata dalla triade sintomatologica: febbre, esantema papuloso infiltrato o nodulare (da qui il nome di febbre bottonosa) ad esordio agli arti inferiori e “tache noire" (l'escara necrotica che compare nella sede della puntura della zecca).
Dopo un periodo di incubazione di circa una settimana insorgono:
- Febbre alta
- Malessere generale
- Artromialgie (prevalentemente agli arti inferiori)
- Cefalea
- Iperemia congiuntivale
- Fotofobia
Gli elementi esantematici possono talvolta acquisire aspetto emorragico e in genere nell’arco di una settimana regrediscono. In circa il 70% dei casi è possibile evidenziare nella sede della puntura la “tache noire”. Epatomegalia (aumento di volume del fegato), clinicamente rilevabile e splenomegalia (aumento del volume della milza), si riscontrano rispettivamente nel 50% e nel 35% circa dei casi.
Nell’adulto e specialmente nell'anziano, la malattia si manifesta spesso con un quadro clinico di seria compromissione dello stato generale con i seguenti sintomi:
- Profonda astenia;
- Intensa cefalea;
- Febbre elevata;
- Artromialgie importanti;
- Complicanze a carico di tutti gli organi (encefalite, gastrite emorragica, trombosi renale, embolia polmonare, scompenso metabolico, miocardite, anemia e piastrinopenia e coagulazione intravasale disseminata).
Le complicanze sono molto più frequenti se il paziente ha già qualche malattia di base specialmente insufficienza renale o cardiaca, se soffre di emoglobinopatie o coagulopatie o ha una compromissione del microcircolo come avviene nel soggetto diabetico.
È letale in circa il 3% dei casi.
Cosa prevede la terapia?
omol'i trasmesse da zecchei malattie Infettive del'to e sucesivamente Prof Ordinario di Malattie Infettive presso l'di ricerca Nella terapia del paziente adulto o in età pediatrica vengono adoperati antibiotici con attività antibatterica. I farmaci vengono in genere somministrati fino a 2 -3 giorni dopo la defervescenza (diminuzione o cessazione della febbre).
Com'è possibile prevenire una morso di zecca?
Al fine di prevenire il contatto con le zecche è consigliato:
- Indossare vestiti chiari (rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi;
- Evitare di imbattersi in terreni in cui l’erba è alta;
- Al termine della gita, osservare attentamente la cute e gli indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti;
- Trattare gli animali domestici (cani) con sostanze acaro repellenti prima dell’escursione;
- Spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni.
Quali sono i consigli in caso di morso di zecca?
- Disinfettare la cute e cercare di rimuovere la zecca con una pinzetta a punte sottili: evitare movimenti bruschi e estrarla lentamente con un movimento rotatorio; una volta rimossa, disinfettare di nuovo la zona della puntura;
- Non schiacciare mai il corpo della zecca perché ciò aumenta la possibilità di trasmissione di infezioni;
- Non toccare in nessun caso la zecca a mani nude ma proteggersi sempre con dei guanti;
- Non utilizzare mai alcol, benzina, ammoniaca, acetone, olio, grassi, fiammiferi, o oggetti roventi per rimuovere la zecca, che può rilasciare il materiale infetto a cause della sofferenza subita;
- Controllare sempre la presenza di residui anche dopo l’estrazione;
- Recarsi dal medico qualora nella zona della puntura dovessero comparire alterazioni della cute o se a distanza di settimane dovessero insorgere febbre, dolori articolari, cefalea e macchie sulla pelle.