Quali sono gli effetti degli elementi tossici sulla fertilità umana?
La propagazione di elementi tossici in natura è una crisi che impatta anche l’uomo stesso, con un numero sempre crescente di casi di sterilità. Ne parliamo con la Dott.ssa Michela Benigna, specialista in Procreazione Assistita a Milano
Cosa si intende per elementi chimici tossici?
Si tratta di sostanze elaborate dall’uomo, la maggior parte risultato di processi industriali, che possono avere un effetto dannoso sugli organismi viventi. Sono necessari molti anni per la loro biodegradazione per questa ragione permangono in natura per vari decenni. Sono lipofile- ovvero si accumulano nei tessuti adiposi, perciò i loro livelli aumentano man mano che ci spostiamo più in alto nella catena alimentare- e volatili- possono cioè evaporare e spostarsi nell’acqua e nell’aria per larghe distanze. Queste sostanze sono conosciute come inquinanti organici persistenti o POP (Persistente Organic Pollutants).
Siamo tutti esposti a questi elementi tossici o esistono gruppi più a rischio?
La distribuzione di queste sostanze tossiche è globale, dal momento che è possibile incontrarle anche in quei luoghi dove non sono mai stati utilizzati; di conseguenza tutti siamo a rischio. La più importante via di esposizione è attraverso il consumo di alimenti, principalmente latticini, pesce e carne. Esistono differenti tipi di inquinanti organici persistenti, alcuni dei quali sono più frequenti nei settori agricoli ed industriali. Chi lavora nel settore agricolo, di gestione dei rifiuti ed elettrico corre più rischi.
Questi elementi tossici possono influire sulla fertilità? In che maniera?
Gli inquinanti organici persistenti hanno effetti immediati e/o cronici sulla salute. Alcuni hanno un effetto distruttivo sul sistema endocrino, ossia causano uno squilibrio ormonale che può imitare, sostituire o inibire l’azione degli ormoni. Ciò provoca reazioni biochimiche fuori controllo, specialmente durante lo sviluppo embrionale. La carenza o eccesso di ormoni può produrre importanti disturbi nello sviluppo del sistema riproduttivo, cambi del comportamento sessuale, difetti alla nascita e depressione del sistema immunologico. Può provocare anche una diminuzione dello sperma, perdita di fertilità ed un aumento delle probabilità di sviluppo di tumore al seno, alla prostata ed ai testicoli. Inoltre, tanto negli uomini quanto nelle donne possono insorgere tumori alla tiroide, malattie cardiovascolari, patologie respiratorie (per es. asma) o endocrine come l’obesità o il diabete e neurologiche come l’autismo, il Parkinson e l’Alzheimer.
Come si può misurare tale effetto?
È possibile misurare gli elementi tossici nel sangue, nell’urina, nello sperma o nel latte materno, ma non è possibile determinare quale sia la loro percentuale di responsabilità per ogni caso di sterilità. Questo perché nella sterilità giocano un ruolo importante molti fattori. L’esposizione agli agenti tossici può iniziare già al concepimento dal momento che, per esempio, sono stati incontrati bifenili policlorurati (PCB) nello sperma. Accumulandosi nei tessuti adiposi possono poi passare nel sangue e attraversare la placenta durante lo sviluppo embrionale e fetale, così come essere rilasciati nel latte materno ed essere trasferiti ai neonati con l’allattamento. Per questo motivo, gli esseri umani e il resto dei mammiferi sono espositi a livelli più elevati di questi contaminanti nella fase della loro vita in cui sono più vulnerabili.
Come affrontare questa emergenza?
È imprescindibile il coinvolgimento del governo. Nel 2001 è stata firmata la Convenzione di Stoccolma, alla quale hanno aderito 169 paesi ed il cui obiettivo è proteggere la salute umana e l’ambiente dagli inquinanti organici persistenti. Gli obiettivi sono: eliminare i POP pericolosi (21 sono inclusi nell’accordo), accompagnare la transizione a soluzioni più sicure e individuare nuovi agenti tossici per prendere provvedimenti e lavorare insieme per un futuro libero da contaminanti. I benefici e gli obiettivi che la Convenzione può raggiungere dipenderanno dunque dal grado di informazione della popolazione riguardo al tema e dalla presa di responsabilità dei governi.
Come salvaguardare la fertilità dei soggetti esposti a questi agenti tossici?
Tenendo in considerazione che è molto probabile che i danni siano irreversibili, ma che la portata degli stessi possa essere differente, le misure preventive potranno variare da un caso all’altro. La crioconservazione degli spermatozoi si rivela comunque spesso un efficiente strumento di prevenzione nei casi più gravi.