Quali sono le differenze tra Gastrite e Reflusso Gastroesofageo?
I sintomi che caratterizzano la gastrite e il reflusso gastroesofageo si sovrappongono spesso. Qual è quindi la differenza tra queste due patologie e in che modo si trattano e si prevengono?
Lo chiariamo meglio in questo articolo, grazie al contributo del Dott. Stefano Bellentani, specialista in Gastroenterologia, attualmente titolare di un proprio Studio Medico di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione a Locarno (Svizzera)
Che cos'è la gastrite
La gastrite consiste in un'infiammazione dello stomaco, causata nella maggior parte dei casi dal batterio Helicobacter Pylori e, in altri, dall’uso di alcuni farmaci o dall’abuso di alcol o fumo. I sintomi possono comparire all'improvviso, in caso di gastrite acuta, o possono presentare uno sviluppo lento che perdura nel tempo, in caso di gastrite cronica.
I principali sintomi di manifestazione della gastrite sono:
- Dolore epigastrico
- Crampi allo stomaco
- Bruciore allo stomaco
- Nausea e vomito
- Sensazione di pienezza dopo i pasti
Che cos’è il reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è una patologia molto comune che colpisce circa il 20% della popolazione europea e tende ad aumentare con l’avanzare dell’età. Questa malattia si manifesta quando i succhi gastrici entrano in contatto con la parete dell’esofago, dinamica che avviene soprattutto dopo mangiato o in posizione supina.
I principali sintomi di manifestazione del reflusso gastroesofageo sono:
- Bruciore nel torace o dietro lo sterno che può estendersi fino alla gola;
- Rigurgito acido, cioè la percezione di liquido acido in bocca.
Si possono, inoltre, presentare sintomi più atipici quali:
- Difficoltà di deglutizione
- Nausea
- Tosse e raucedine
- Singhiozzo
- Dolore toracico
- Asma
- Insonnia
Come ottenere una diagnosi?
La diagnosi di gastrite o reflusso gastroesofageo si può ottenere rivolgendosi a un medico specialista in Gastroenterologia. Il gastroenterologo, se necessario, consiglia di effettuare test diagnostici che possano confermare la presenza della patologia e individuarne le cause. Solitamente almeno una Esofagogastroduodenoscopia deve essere eseguita per cercare i segni di reflusso ed escludere altre patologie concomitanti.
Cure e trattamenti
Per quanto riguarda la gastrite, è importante modificare il proprio stile di vita e seguire una dieta fatta di pasti più frequenti ma contenuti, evitando gli alimenti che possono provocare acidità e irritazione, quali alcol, bibite gassate e caffè ed è importantissimo smettere di fumare, qualora il paziente sia fumatore. Inoltre occorrerà sospendere ogni tipo di farmaco antinfiammatorio della famiglia dei derivati dell’aspirina o simili. Lo specialista può inoltre prescrivere farmaci inibitori della pompa protonica, antiacidi o antibiotici, a seconda delle cause scatenanti la patologia.
Anche nel caso del reflusso gastroesofageo, è indicato seguire un’alimentazione e uno stile di vita adeguati, evitare tutti gli alimenti che possono peggiorare l’acidità, il consumo di alcolici e il fumo. Lo specialista, allo stesso modo, può prescrivere farmaci antiacidi, che riducono o bloccano la produzione di acido e farmaci procinetici. Solo in casi molto gravi e che presentano specifiche caratteristiche, si può optare per una soluzione chirurgica, eseguendo un intervento “anti-reflusso”, possibilmente in laparoscopia.
Come si prevengono gastrite e reflusso gastroesofageo?
In entrambi i casi, il modo migliore per evitare la comparsa della malattia, è seguire una dieta equilibrata, evitando bevande e alimenti ricchi di grassi o che possono provocare acidità e rilassare lo sfintere esofageo inferiore:
- Cioccolata
- Menta
- Caffè, tè (se non decaffeinati o deteinati)
- Pomodoro
- Cibi fritti e molto grassi
- Cibi molto speziati o pepati
- Agrumi
- Alcolici