Quel sassolino nelle vie urinarie: la calcolosi renale!
I calcoli renali sono piccoli sassolini fatti di sali urinari che, in casi particolari, precipitano e formano cristalli, i quali si depositano nelle vie urinarie. Approfondiamo questo argomento con il Prof. Salvatore Voce, specialista in Urologia e Andrologia
Calcolosi renale: com’è la situazione in Italia?
La calcolosi renale, o nefrolitiasi, è una patologia comune e diffusa nel mondo, nota fin dall’antichità: i calcoli urinari sono stati rinvenuti persino in mummie della I dinastia!
Questa condizione si caratterizza per la presenza di calcoli, dal latino calculus (sassolino), lungo il decorso delle vie urinarie.
L’incidenza stimata in Italia è di 17.2/1000 persone all’anno.
La fascia d'età più colpita va dai 30 ai 50 anni, con gli uomini che presentano un'incidenza doppia rispetto alle donne.
Il tasso di ospedalizzazione annuale in Italia oscilla tra lo 0,03% e lo 0,1 %.
Le recidive sono molto comuni: circa il 30-50% di pazienti con calcolosi renale sperimenta almeno una recidiva nel corso della vita.
Quali sono le cause?
La formazione di calcoli è il risultato di un eccesso di concentrazione di una determinata sostanza contenuta nelle urine, che può portare alla precipitazione e alla formazione di cristalli. Questi ultimi, fondendosi tra loro danno origine ai calcoli stessi.
Le cause sottostanti non sono ancora del tutto chiare, sebbene alcuni fattori aumentino sensibilmente il rischio di formazione dei calcoli come:
- il sesso maschile
- l'etnia caucasica
- la predisposizione familiare
- bevande e cibi ricchi di calcio e ossalati
- il ridotto introito idrico
- il deficit vitaminico (vitamina C, B6)
- le infezioni delle vie urinarie
- le malformazioni anatomiche
Perché è importante non sottovalutare i sintomi?
I calcoli urinari sono responsabili della colica renale, caratterizzata da un intenso dolore acuto localizzato al fianco che può irradiarsi anteriormente alla regione inguinale e ai genitali. Spesso possono associarsi:
È di fondamentale importanza non sottovalutare tali sintomi, perché il ritardo nel trattamento di una calcolosi urinaria può comportare lo sviluppo di infezioni delle vie urinarie e condurre a un decadimento della funzionalità renale.
Nel sospetto di una calcolosi renale, il medico raccomanderà una serie di esami che potranno includere: esami del sangue e delle urine, Ecografia, RX Addome e TC Addome.
È possibile curare la calcolosi renale?
La maggior parte dei calcoli viene espulsa spontaneamente, ma quelli che provocano sintomi prolungati o altre complicazioni richiedono un intervento medico.
Gli obiettivi del trattamento comprendono: il trattamento dell’evento acuto, il trattamento della litiasi e la prevenzione delle recidive.
Il tipo di terapia dipende da fattori correlati al calcolo (dimensione, forma, numero e sede) e specificità del paziente (età, condizioni cliniche, farmaci).
Le opzioni di trattamento includono: la terapia medica (riposo, anti-infiammatori non steroidei, antibiotici, α-litici), litotrissia extracorporea ad onde d'urto (ESWL), litotrissia endoscopica, nefrolitotrissia percutanea (PCNL), chirurgia a cielo aperto (riservata solo a casi rari di calcolosi).
L’approccio chirurgico (posizionamento di stent o nefrostomia vs litotrissia) diventa essenziale in caso di infezione grave o sepsi, fallimento terapia analgesica o mancata espulsione spontanea del calcolo.