Radioterapia oncologica ginecologica: un approccio multidisciplinare
La Radioterapia Oncologica riveste un ruolo cruciale nel trattamento delle neoplasie dell'apparato ginecologico femminile. Nell'ambito della valutazione collegiale multidisciplinare, coinvolgendo figure come il ginecologo, l'oncologo, l'anatomo-patologo, il radiologo e il medico nucleare, la radioterapia emerge come una valida opzione terapeutica. Esploreremo il suo ruolo specifico in relazione a diversi organi con il Dott. Massimo Giannini, esperto in Radioterapia a Macerata
Diversi ruoli della radioterapia
Gli organi di maggior interesse per valutare il ruolo della radioterapia sono rappresentati dalla cervice uterina, dal corpo dell’utero, dalla vulva e dalla vagina: per ognuna di queste strutture l’approccio e quindi il ruolo della radioterapia assume una indicazione specifica.
- Per la cervice uterina la radioterapia può essere utilizzata in modalità adiuvante dopo intervento chirurgico in presenza di fattori di rischio, determinati dallo stadio o dalle caratteristiche istologiche della malattia, ma ha un ruolo di maggiore rilevanza con indicazione elettiva a finalità radicale. In questi casi l’intervento non viene proposto in quanto estremamente demolitivo, ma con la radioterapia in associazione a chemioterapia si propone alla paziente un trattamento a finalità curativa. Con tale proposito, in relazione allo stadio ed al volume di malattia, si può eseguire un trattamento con esclusiva radioterapia esterna o associando in modo sequenziale radioterapia esterna e radioterapia endocavitaria, con l’obiettivo di erogare una dose elevata sul volume di malattia identificato. Di seguito neoplasia della cervice uterina in giovane donna:
- Per le neoplasie del corpo uterino, il ruolo della radioterapia è, in contrapposizione all’approccio alla cervice uterina, prevalentemente adiuvante all’intervento chirurgico. Negli stadi iniziali di malattia, le pazienti possono essere trattate con esclusiva brachiterapia endocavitaria. In presenza di fattori di rischio l’indicazione è ad una radioterapia adiuvante esterna, eventualmente in associazione a chemioterapia. Di seguito neoplasia del corpo uterino, radioterapia post-operatoria:
- Le neoplasie della vulva e della vagina hanno indicazione elettiva a trattamento chirurgico: qualora questo non sia possibile ma anche nel caso di fattori di rischio per ripresa di malattia dopo chirurgia, la radioterapia ha un ruolo radicale o adiuvante. Queste neoplasie rispondono al trattamento radiante, ma purtroppo comportano delle limitazioni relative al fatto che frequentemente si presentano in stadio avanzato e sono localizzate in regioni anatomiche che comportano una ridotta tolleranza al trattamento radiante.
Effetti collaterali e gestione
Gli effetti collaterali sono in relazione agli organi integri (OAR: Organi A Rischio) del tratto genito-urinario e del tratto gastro-enterico in prossimità all’apparato ginecologico.
- La tossicità genito-urinaria si manifesta con cistite che determina bruciore, disuria, tenesmo vescicale, pollachiuria.
- La tossicità gastroenterica si manifesta con dolori addominali, epigastralgia, diarrea, dolori colici se è interessato il tratto enterocolico; con sindrome emorroidaria dolorosa, impellenza defecatoria, modesta rettorragia se interessato il tratto ano-rettale.
- Un’altra struttura particolarmente critica è rappresentata dal piano vulvo-perineale cutaneo-sottocutaneo che viene incluso nei volumi di trattamento per le patologie vulvo-vaginali, la cui tossicità si manifesta con una reazione cutanea anche grave.
La conoscenza e l’esperienza sicuramente sono di ausilio nell’inquadrare in maniera corretta e nell’impostare la terapia più appropriata per la sintomatologia che si può presentare. Tali effetti della radioterapia devono essere condivisi anche con la paziente, in modo che fin dall’inizio del trattamento si segua un corretto stile di vita (igiene, alimentazione, cura della pelle e delle mucose) che determinino la riduzione ed il ritardo di una tossicità comunque attesa. Per le donne giovani è importante valutare anche gli aspetti sociali (rapporto con il partner, soprattutto) che comportano tali patologie.
Sviluppi tecnologici
L’aspetto più interessante della radioterapia ginecologica è senz’altro quello tecnologico: con le attrezzature a disposizione è possibile “personalizzare” il trattamento radiante modellando letteralmente su ogni paziente la conformazione dei fasci di radiazione: questa modellizzazione, per il radioterapista “modulazione della dose”, determina una maggiore efficacia in quanto è possibile incrementare la dose sulla sede di malattia, e d’altra parte la tollerabilità è ottimale in quanto per ogni OAR si osservano le dosi specifiche di tolleranza.