Radioterapia: un'arma contro il cancro
Il Dott. Salvatore Bonanno, specialista in Radioterapia e Oncologia, ci introduce alla Radioterapia e alle sue diverse applicazioni nella cura delle malattie oncologiche. In questo articolo ci spiega come la Radioterapia si differenzia dalla Radiologia e come si integra con la chirurgia e la chemioterapia in un approccio terapeutico multidisciplinare
Cos’è la Radioterapia e come si differenzia dalla Radiologia?
La Radioterapia è una branca specialistica della medicina che rappresenta, in atto, una delle tre gambe su cui poggia l’approccio terapeutico alle malattie oncologiche.
Si basa sull’utilizzo delle radiazioni ionizzanti a scopi terapeutici; infatti, a differenza della Radiologia, le radiazioni ionizzanti ad alta potenza non vengono utilizzate per comporre delle immagini e quindi studiare la struttura, la morfologia ed oggi la funzione di organi ed apparati (e quindi diagnosticare quadri sospetti per patologia), ma per distruggere le cellule neoplastiche verso cui vengono focalizzate. Al pari della chirurgia, la radioterapia è un approccio locoregionale.
Quando si ricorre alla Radioterapia?
La Radioterapia viene utilizzata in maniera coordinata con la chirurgia e chemioterapia. Prima della chirurgia, con modalità neoadiuvante, per ridurre le dimensioni della neoplasia e facilitarne l’escissione; dopo la chirurgia, con modalità adiuvante, per eradicare eventuali residui minimi o microscopici che l’atto chirurgico non ha avuto la possibilità di eradicare completamente.
Anche rispetto alla chemioterapia si può avere un approccio adiuvante, quindi successiva a questa. Ma più frequentemente si può utilizzare un approccio concomitante alla chemioterapia per sfruttare l’effetto potenziante reciproco dell’un mezzo rispetto all’atro, pur attenzionando la possibilità di una tossicità sommatoria; tale approccio concomitante può avvenire in maniera esclusiva (che non prevede un momento chirurgico definitivo) o neoadiuvante, cioè prima dell’atto chirurgico, per permettere una chirurgia conservativa a salvaguardia delle funzioni d’organo interessato.
Un approccio multidisciplinare
Tutte queste modalità sono coordinate con l’approccio chirurgico in un panel di approccio multidisciplinare che, oggi più che mai, ha lo scopo di massimizzare il risultato terapeutico, minimizzare l’entità degli effetti collaterali (innalzamento dell’indice terapeutico), agevolare l’iter terapeutico (e diagnostico) di ciascun paziente, disegnando un approccio terapeutico personalizzato.
Tutti gli approcci descritti, infine, possono avere una finalità curativa, radicale con l’obiettivo di eradicare la malattia neoplastica, o palliativa, con l’obiettivo di cercare di arginare la diffusione di una malattia metastatica o di ridurre l’entità dei sintomi che spesso accompagnano la malattia in stadio avanzato o metastatico.