Ripercussione della pandemia sugli adolescenti e sui giovani adulti
In questo articolo parliamo della ripercussione della pandemia sugli adolescenti e sui giovani adulti, un tema molto importante e attuale. Trattiamo la questione e rispondiamo ad alcune domande che possono sorgere insieme alla Dott.ssa Rita Pescini, esperta in Psicologia e Psicoterapia
Quali tipologie di disturbi sono emerse a causa della pandemia tra gli adolescenti e i giovani adulti?
I disturbi più frequenti causati dalla pandemia sia negli adolescenti che nei giovani adulti sono stati: una sensazione di mancanza d’aria e una significativa alterazione del ritmo sonno/veglia, una instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore oltre che l’aumento del livello di gravità dei ragazzi e giovani adulti dei comportamenti disfunzionali statisticamente associato spesso al grado di malessere dei loro genitori, angoscia e tristezza causate da un sentimento di solitudine, mancanza di senso di comunità, disturbi d’ansia, dell’umore e attacchi di panico (agorafobia), somatizzazioni fisiche, sviluppo di disturbi compulsivi, compromissione del comportamento sociale.
Quanto è aumentata l’insorgenza di questi disturbi dall’inizio della pandemia?
È aumentata in una percentuale molto alta circa il 53% con conseguenze maggiori nelle zone intensamente colpite dall’evento traumatico e nel genere femminile in una percentuale maggiore. Ovviamente non si può prescindere dal fatto che in questa popolazione studiata, attraverso questionari ed altre tecniche, erano presenti soggetti già affetti da un disturbo psichico.
Perché è importante non sottovalutare questi disturbi?
È fondamentale non sottovalutare questi sintomi perché l’evento traumatico globale e collettivo come è stato quello della pandemia per Covid -19 ha rappresentato e ancora rappresenta un rischio per ciascuno di noi di sviluppare reazioni patologiche indipendentemente dall’entità oggettivabile di ciò che abbiamo vissuto in termini di esposizione al virus, le varie forme di traumi individuali quali lutti improvvisi e carichi di emotività, il carico di stress in alcuni settori, la separazione sociale, l’isolamento possono aumentare il rischio di funzionamento psicosociale e un’aumentata probabilità di sviluppare differenti disturbi psichiatrici e non oltre a comportamenti maladattativi.
Cosa possono fare le famiglie per aiutare chi soffre di tali disturbi?
I suggerimenti che possiamo fornire alle famiglie per gestire tali conseguenze psicologiche di una pandemia si possono così riassumere:
- Le informazioni di tipo preventivo associate alle indicazioni per riconoscere quelle che sono le manifestazioni di stress normale da quello patologico, sia nei soggetti stessi (genitori) che nei propri figli;
- Coltivare relazioni familiari e amicali, anche se a distanza ma attraverso mezzi che ci aiutino a diminuire tale distanza e evitare situazioni di conflitto che rischiano di far aumentare le situazioni stressogene e di conseguenza diminuiscono le capacità di razionalizzazione delle stesse;
- Ripristinare il ritmo sonno/veglia e limitare lo stato di “ozio quotidiano” impegnandosi in qualsiasi attività possa aiutare la nostra psiche ad essere in armonia e sintonia con il nostro corpo.
È possibile che vengano provate emozioni contrastanti, rabbia, tristezza in funzione di ipotetici contagi, pertanto condividere le preoccupazioni potrebbe far attenuare le paure e aiutare il senso di sollievo.
A quale specialista rivolgersi?
Ovviamente quella che è stata la raccolta di dati accumulati durante la pandemia in merito ai disturbi psicologici e/o psichiatrici in conseguenza di questo fenomeno ci conferma che ha avuto un impatto molto forte sugli individui in generale ma sugli adolescenti e giovani adulti in particolare. Sarebbe stato utile istituire dei team multidisciplinari della salute mentale per decidere le politiche comunicative o la creazione di servizi per fornire una consulenza psicologica che sono stati attivati, ma spesso non sufficienti per le richieste, pertanto è importante che coloro che provassero dei sintomi di distress psicologico o disturbi d’ansia diffusa associata ad attacchi di panico o forme di depressione potessero essere sostenuti dal proprio medico curante che a sua volta possa dare indicazioni a rivolgersi ad uno specialista psicologo o psichiatra che possa prendere in carico la persona ed aiutarla a mentalizzare quella che sembra essere una situazione non gestibile e che va contenuta. Questo sostegno può aiutare il soggetto a crescere nella conoscenza di sé stesso e delle proprie reazioni e ad equipaggiarsi con tutto quello che serve per rinforzare le difese in funzione delle debolezze psicologiche in modo da poter affrontare “positivamente” qualsiasi condizione avversa.