Ritardo dello sviluppo psicomotorio nei bambini: scopri di più!
I bambini da zero a quattro anni vivono un periodo di rapido sviluppo sia in termini di crescita staturo ponderale, che neurologico (motorio, socio-comunicativo etc.). Pertanto, se si nota un ritardo nella acquisizione di alcune tappe dello sviluppo rispetto ai propri coetanei, è importante rivolgersi ad uno specialista perché si potrebbe trattare di un ritardo psicomotorio. Ma di che cosa si tratta esattamente?
Cosa si intende per sviluppo psicomotorio?
Per sviluppo psicomotorio si intende quel periodo in cui il bambino acquisisce alcune abilità che gli consentono di adattarsi all’ambiente circostante in maniera graduale.
Durante questo periodo le aree di sviluppo interessate sono quelle motoria, cognitiva e del linguaggio.
Di conseguenza, ogni età include il superamento di una tappa specifica.
Quali sono le sue fasi?
Le tappe dello sviluppo psicomotorio sono:
- 0-2 mesi: si sviluppa la visione periferica;
- 3-6 mesi: il neonato è in grado di tenere la testa dritta; iniziano i primi riflessi volontari e il tentativo di afferrare gli oggetti; la visione diventa centrale; comincia a sorridere e a vocalizzare;
- 6-9 mesi: il bambino inizia a gattonare e successivamente si solleverà da terra utilizzando un supporto; inizia a lallare (lallazione canonica, ovvero con sillabe composte dalla stessa consonante come pa-pa-pa); inizia anche la fase gestuale;
- 10-12 mesi: il bambino sarà capace di mettersi in piedi da solo e compiere i primi passi; si consolida la fase gestuale; la lallazione diventa variata (ovvero costituita da sillabe con diverse consonanti ma-ba-pa) e si comprendono le prime parole;
- 1 anno in poi: si arricchisce il linguaggio e le capacità comunicative migliorano; il bambino inizia a camminare da solo e ad afferrare tutti gli oggetti; comincia a imitare e a manifestare la propria volontà.
Come capire se un bambino ha un ritardo psicomotorio?
Una volta chiare le fasi dello sviluppo psicomotorio, per i genitori sarà più facile riconoscere i campanelli d’allarme di un possibile ritardo.
Alcuni dei sintomi che dovrebbero allertare sono i seguenti:
- Nessuna progressione negli apprendimenti anche più semplici
- Mancata acquisizione di un’abilità prevista per l’età anagrafica del bambino
- Assenza di lallazione agli otto mesi
- Scarso aggancio visivo
- Poca interazione con l’adulto
- Assenza del sorriso sociale
- Scarsa iniziativa
- Alterazione del tono muscolare
Cosa si fa in questi casi?
In caso di ritardo psicomotorio del bambino è necessario rivolgersi a uno specialista, il quale sarà in grado di individuare i punti di forza e di debolezza, con l’obiettivo di stimolare in maniera ottimale il piccolo e garantirgli il maggior recupero possibile.
In seguito a un’approfondita osservazione del paziente e della sua interazione con l’ambiente esterno, lo specialista potrà stabilire un piano terapeutico globale, utilizzando anche sistemi standardizzati come le scale Griffiths, che comprendono una valutazione globale di:
- Capacità visiva
- Capacità auditiva
- Capacità di linguaggio
- Funzione motoria generale e manipolazione fine
- Sviluppo sociale