Si fa presto a dire chirurgia guidata: cos'è davvero?
Parlare di chirurgia guidata è semplice, ma comprendere a fondo questo concetto richiede un'analisi più dettagliata. Innanzitutto, perché si chiama "guidata"? Risponde il Dott. Michele Sidoti, Odontoiatra ad Avigliana.
Perché si chiama "chirurgia guidata"?
La chirurgia guidata si basa su uno studio approfondito delle strutture ossee del paziente, ottenuto grazie a esami radiografici avanzati come la CBTC (Cone Beam Computed Tomography). Si tratta di una tecnologia simile a una TAC, specificamente pensata per l’odontoiatria.
Accanto a questo, si utilizzano impronte digitali raccolte con scanner intraorali, che vengono poi integrate con i dati radiografici. Grazie a software dedicati per la pianificazione implantare, è possibile simulare e studiare nel dettaglio il posizionamento degli impianti, garantendo precisione e predicibilità del risultato.
Rispondendo alla domanda iniziale, quindi, la chirurgia di cui stiamo parlando è “guidata” soprattutto dalle esigenze protesiche del caso.
Il ruolo degli impianti dentali
Quando un paziente perde uno o più denti, una delle soluzioni per ripristinare la funzione masticatoria e il sorriso è il posizionamento di impianti dentali che sostituiscono la porzione di dente alloggiata nell’osso.
Questi impianti sono, semplificando un po’, dei “tasselli” sterili di varie misure e forme, costruiti in materiali biocompatibili, prevalentemente titanio, che vengono posizionati chirurgicamente all’interno delle ossa del mascellare superiore o della mandibola.
Gli impianti come mezzo, non fine
Gli impianti, quindi, non sono l’obiettivo finale ma un mezzo per ottenere un dente che dovrà masticare correttamente. La loro posizione deve garantire una corretta morfologia della protesi dal punto di vista funzionale, igienico ed estetico.
La necessità di una pianificazione accurata
Da queste premesse, risulta intuitivo comprendere che un intervento di chirurgia implantare deve essere pianificato tenendo conto di molteplici fattori, tra i quali i più importanti sono:
- Quantità e qualità ossea: Determinare se l’osso è sufficiente e adeguato per sostenere l’impianto.
- Rapporto con i denti vicini: Assicurare che l’impianto non interferisca con i denti adiacenti.
- Rapporto con i denti dell’arcata opposta: Garantire una corretta occlusione e funzione masticatoria.
- Rapporto con strutture anatomiche: Evitare danni a nervi, seni mascellari e altre strutture importanti.
Dalla pianificazione all'intervento: la guida chirurgica
Una volta completate tutte le valutazioni e la pianificazione dettagliata, si può procedere con la costruzione di una dima chirurgica (o guida chirurgica). Questa è un dispositivo personalizzato che serve a guidare le frese durante l'intervento chirurgico, assicurando che gli impianti vengano inseriti esattamente nella posizione pianificata.
Questo tipo di chirurgia, in cui si utilizza una guida fisica per indirizzare gli strumenti durante l'intervento, è chiamata chirurgia guidata statica.
Chirurgia guidata dinamica: un passo oltre
Oltre alla chirurgia guidata statica, esiste anche la chirurgia guidata dinamica, che utilizza sistemi avanzati di navigazione in tempo reale che permettono al chirurgo di monitorare in diretta la posizione degli strumenti chirurgici rispetto alla pianificazione digitale, offrendo un ulteriore livello di precisione e flessibilità durante l'intervento.