Spondilolistesi: basta dubbi!
La spondilolistesi è una patologia che può portare a dolore, difficoltà motorie e compressione dei nervi, influenzando negativamente la qualità della vita. Ma di che cosa si tratta esattamente? Ci dice tutto il Dott. Filippo Maria Polli, Neurochirurgo responsabile della Neurochirurgia Spinale della Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli IRCCS di Roma.
Che cos’è la spondilolistesi?
La spondilolistesi è una patologia vertebrale che consiste nello scivolamento di una vertebra sull’altra. Si manifesta prevalentemente a livello lombare, e coinvolge più frequentemente L4-L5 e L5-S1. Questo scivolamento può essere classificato in base all’entità dello “slittamento” vertebrale e, nella maggior parte dei casi, è di grado lieve. Indipendentemente dalla classificazione, i sintomi possono essere invalidanti.
Quali sono le cause principali e i sintomi più comuni?
Sulla base delle cause, le spondilolistesi sono classificate in:
- Degenerativa: con l’età, la progressiva degenerazione delle articolazioni e dei dischi unita ad una serie di altri fattori posturali e congeniti può portare allo scivolamento progressivo di una vertebra sull’altra.
- Istmica (Spondilolisi): dovuta alla frattura dell’istmo vertebrale, secondaria a sovraccarico come in alcuni sport.
- Traumatica: lesioni o fratture possono destabilizzare la colonna vertebrale.
- Congenita: alcune persone nascono con alterazioni strutturali che predispongono alla patologia.
- Patologica: secondaria ad altre patologie muscolo-scheletriche.
Non tutti i pazienti con spondilolistesi manifestano sintomi evidenti. Tuttavia, nei casi sintomatici, i disturbi più comuni includono:
- Dolore lombare cronico, che può peggiorare con l’attività fisica.
- Rigidità e limitazione nei movimenti della colonna vertebrale.
- Dolore irradiato verso le gambe, causato dalla compressione dei nervi spinali.
- Debolezza muscolare o alterazioni della sensibilità negli arti inferiori.
Come si diagnostica?
La diagnosi di spondilolistesi si basa su un’anamnesi dettagliata che includa l’esame neurologico e sulla diagnostica per immagini. Le radiografie della colonna (anche in flesso-estensione) sono fondamentali per identificare e per studiare lo scivolamento vertebrale. La risonanza magnetica e la TAC permettono di valutare nel dettaglio il coinvolgimento dei tessuti molli (incluse le radici nervose) e le strutture ossee.
Trattamenti disponibili
Le opzioni terapeutiche variano in base alla gravità della spondilolistesi e alla presenza di sintomi.
1.Trattamenti conservativi
- Fisioterapia: un programma di esercizi mirati può migliorare la postura e rafforzare i muscoli della schiena contribuendo alla stabilità vertebrale.
- Farmaci: antidolorifici e antinfiammatori possono alleviare il dolore e l’infiammazione.
- Infiltrazioni: l’iniezione mirata di farmaci nelle strutture articolari o vicino alle radici nervose può essere di grande aiuto nell’identificazione delle cause del dolore e per ridurre temporaneamente la sintomatologia dolorosa.
2.Trattamenti chirurgici
Nei casi più gravi o refrattari ai trattamenti conservativi, può essere necessario un intervento chirurgico. Le opzioni includono:
- Stabilizzazione vertebrale: nei casi in cui sia necessario, è possibile bloccare le vertebre coinvolte utilizzando sistemi che includono viti, barre e cage.
- Decompressione nervosa: la rimozione di tessuti che comprimono i nervi spinali.
Gli interventi di decompressione delle strutture nervose e di stabilizzazione vertebrale possono essere eseguiti con tecniche mininvasive, per ridurre il dolore postoperatorio e i tempi di ospedalizzazione accelerando il recupero dell’autonomia funzionale, e con tecnologie intraoperatorie che massimizzino l’accuratezza riducendo i rischi, per esempio con tecnologie di navigazione spinale o con sistemi robotici.
Conclusioni
La spondilolistesi è una patologia vertebrale che deve essere inquadrata correttamente per identificare il percorso terapeutico più appropriato. Grazie a una diagnosi precoce e a un trattamento personalizzato, è possibile migliorare significativamente i sintomi e la qualità della vita. Se si è affetti da questa condizione, è consigliabile rivolgersi a uno specialista in Neurochirurgia come il Dott. Filippo Maria Polli per una valutazione accurata e una gestione ottimale.