Spondilolistesi: di cosa si tratta?
Il nostro esperto in Neurochirurgia a Siena, il Dott. Francesco Cacciola, ci spiega come riconoscere e curare la spondilolistesi, una condizione che prevede lo scivolamento di due vertebre
Che cos’è la spondilolistesi?
La spondilolistesi è una condizione in cui due vertebre (solitamente al livello lombare) non sono perfettamente allineate ma risultano più o meno spostate, o “scivolate”, una rispetto all’altra.
È un fenomeno piuttosto frequente e diffuso. Se facessimo, infatti, una radiografia a 100 persone troveremmo da 8 a 10 persone, circa, con una spondilolistesi. Fra queste la maggior parte non avrebbe sintomi o problemi legati ad essa.
Da cosa può essere causata?
Le cause della spondilolistesi sono diverse ma le due principali sono:
- La spondilolisi: un difetto osseo in una parte di una vertebra che favorisce il suo spostamento rispetto all’altra. La spondilolisi è generalmente congenita, ovvero, ci si nasce con la condizione. Più raramente è il risultato di una frattura, cosiddetta da stress, nei giovani atleti in età puberale e prepuberale per la frequente ripetizione di movimenti in iperestensione della colonna.
- La degenerazione: si intende con questo termine i processi artrosici e dell’invecchiamento per cui si sviluppa con l’andare del tempo una certa lassità ed instabilità ligamentosa e muscolare che porta ad un disallineamento delle articolazioni. Nel caso delle vertebre questo si riflette in una progressiva deformazione delle articolazioni fra le vertebre ed il loro conseguente spostamento di una rispetto ad un’altra. Da notare che in questo caso non vi sono difetti ossei come nel caso della spondilolisi.
La genetica è uno dei fattori di rischio principali a determinare se una persona nascerà o svilupperà una spondilolistesi. La genetica è responsabile per circa il 70% dello sviluppo di un qualsiasi problema degenerativo legato alla colonna vertebrale. Da sola è di gran lunga più importante come fattore di rischio del tipo di lavoro che si svolge o si è svolto e del tipo di vita condotto in genere.
Prevenire una spondilolistesi è pertanto praticamente impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi. Ugualmente sembra poco influenzabile che una spondilolistesi asintomatica diventi sintomatica in quanto il peso corporeo, il lavoro ed altre abitudini non hanno una particolare influenza. In ogni caso, però, il mantenimento di un peso corporeo ed un livello di allenamento muscolare ideale facilitano la gestione di una spondilolistesi qualora dovesse dare problemi.
Come si manifesta?
La maggior parte delle spondilolistesi è asintomatica. Quando diventa sintomatica lo fa, in genere, con uno o più di queste manifestazioni:
- Mal di schiena resistente alle consuete terapie conservative, farmacologiche o fisioterapiche.
- Dolori irradianti in una o entrambe le gambe di natura nervosa, come la cosiddetta sciatica.
- Crampi, formicolii o perdite di forza in uno o più muscoli delle gambe
L’esame diagnostico per eccellenza è la Risonanza Magnetica. Importanza secondaria hanno la TAC e le Radiografie.
È possibile curare la spondilolistesi?
I sintomi vanno curati in prima linea in maniera conservativa, con i farmaci, la fisioterapia ed il rafforzamento muscolare. Queste hanno ottime possibilità di miglioramento finché il sintomo principale è il Mal di Schiena. Quando compaiono sintomi nervosi nelle gambe, per via di irritazione o compressione radicolare, si possono adoperare fasi di riposo ed infiltrazioni per superare la fase infiammatoria.
Nei casi in cui, invece, i sintomi, specie nelle gambe, dovessero persistere e reagire sempre meno alle cure menzionate, la decompressione e stabilizzazione chirurgica rimangono spesso l’unica soluzione curativa.
Esistono oggi tecniche chirurgiche, anche mininvasive, che riescono a decomprimere e stabilizzare una spondilolistesi con un’efficacia tale da risolvere i sintomi in oltre l’80% dei casi. In mani esperte l’intervento ha un alto livello di sicurezza, nonostante la complessità, con un rischio di danno nervoso minimo.