Tachicardia Parossistica: di cosa si tratta?
Il Dott. Maurizio Del Greco, specialista in Cardiologia, ci parla della tachicardia parossistica, ovvero un’aritmia caratterizzata da un brusco e improvviso aumento della frequenza e della velocità del battito cardiaco
In cosa consiste la tachicardia parossistica
La tachicardia parossistica è un brusco e ingiustificato incremento della frequenza cardiaca, oltre 100 battiti/minuto ma spesso oltre 200 battiti/minuto, generalmente associato a sintomi come cardiopalmo, malessere, mancanza di respiro, dolore toracico, perdita di coscienza (sincope), ecc.
Come sono classificate le tachicardie parossistiche?
Le tachicardie parossistiche sono una patologia non rara e vengono divise in 2 grandi gruppi: le tachicardie sopraventricolari (o atriali) e le tachicardie ventricolari, generalmente considerate più gravi.
Le cause sono molteplici essendovi forme riferibili a microscopiche anomalie congenite (come le tachicardie parossistiche sopraventricolari) e altre dovute a lesioni del muscolo cardiaco per infarto miocardico, cardiomiopatie, ecc (come molte tachicardie ventricolari).
A quali esami è necessario sottoporsi per accertare i sintomi della tachicardia parossistica?
È importante riconoscere i sintomi associati alle tachicardie e sottoporsi agli accertamenti cardiologici utili a definire il tipo della tachicardia e le sue cause come:
- ECG basale, da sforzo o di Holter
- monitoraggio con Event Recorder/loop Recorder
- ecocardiogramma
- RM cuore
- coronarografia
- studio elettrofisiologico
L’obiettivo principale per fare una diagnosi corretta, e quindi poi fare la migliore terapia, è documentare con una registrazione ECG i sintomi.
In cosa consiste la terapia per la tachicardia parossistica?
La terapia è quindi variabile in base al tipo di tachicardia riscontrata. I farmaci disponibili sono i Beta Bloccanti (Atenololo, Metoprololo, Bisoprololo, ecc) e gli antiaritmici come Flecainide, Propafenone, Amiodarone, ecc. in grado di rallentare l’attività elettrica del cuore.
La terapia più attuale e utile nella maggior parte delle tachicardie, sia sopraventricolari che ventricolari, è l’ablazione cardiaca trans-catetere, il cui obiettivo è quello di curare la patologia alla base della tachicardia attraverso piccole “bruciature” delle zone patologiche del cuore. Ciò viene realizzato attraverso l’introduzione di cateteri all’interno del cuore utilizzando le vene (talora le arterie) del corpo (che vengono incannulate con piccoli introduttori plastici). L’ablazione trans-catetere delle tachicardie è una tecnica che non necessita di anestesia generale, salvo casi eccezionali, può essere eseguita nel corso di brevi ricoveri (possibile anche la dimissione in giornata in alcuni casi) anche in persone molto giovani o anziane, con ottimi risultati