Terapie innovative nella cura dei tumori ematologici
Negli ultimi anni, il panorama della cura tumori ematologici è in continua evoluzione grazie alla introduzione di approcci altamente innovativi che utilizzano una diagnostica di precisione basate su tecnologie genetico-molecolari e strategie terapeutiche quali nuove Immunoterapie, terapie Cellulari e farmaci intelligenti. Questi progressi hanno e continuano a migliorare significativamente la prognosi, la storia clinica e la qualità di vita di molti pazienti affetti da patologie come leucemie, linfomi e mielomi.
Nel mondo delle Terapie cellulari sicuramente le CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cell) rappresentano una rivoluzione nel trattamento di alcuni tumori ematologici. Questo approccio utilizza i linfociti T del singolo paziente, che vengono presso Laboratori specializzati ingegnerizzati e resi capaci di esprimere un nuovo recettore chimerico (CAR), cioè sono educati a riconoscere ed eliminare specifiche cellule tumorali. Dopo alcune settimane questi super-Linfociti T possono essere reinfusi allo stesso paziente e svolgere il compito di eliminare le cellule tumorali. I risultati ottenuti ormai da alcuni anni nei linfomi a cellule B, nelle leucemie acute linfoblastiche e negli ultimi anni anche nel mieloma multiplo sono promettenti; infatti si sono ottenute remissioni durature in pazienti precedentemente trattati e refrattari e/o ricaduti dopo chemio+/-imunoterapia. È necessario però ricordare che le terapie CAR-T approvate da EMA e AIFA, a fronte di una efficacia clinica ormai confermata, possono essere associate ad alcuni effetti collaterali anche importanti, la cui gestione richiede la presenza di un team multidisciplinare di medici esperti nel settore delle terapie cellulari.
Sempre nello scenario della Immunoterapia negli ultimi anni sono stati prodotti nuovi anticorpi definiti bispecifici poichè capaci per la loro struttura di legarsi simultaneamente a due bersagli e cioè ad un antigene della cellula tumorale e ad un recettore espresso dalle normali cellule immunitarie fungendo da “ponte” tra la cellula tumorale e i linfociti T oppure apiù epitopi dello stesso antigene. Questi legami stimolano una risposta antitumorale diretta e in pratica potenziano l’attività dello stesso sistema immune del paziente. Uno dei primi Anticorpi Bispecifici (BiTE) utilizzato nella pratica clinica ormai da anni è stato il Blinatumomab per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta (LLA) a cellule B. I risultati ottenuti anche dall’associazione di tale anticorpo con chemioterapia e/o con altri farmaci target ha rivoluzionato la prognosi, la sopravvivenza e la qualità della vita anche di soggetti adulti con LLA. Negli ultimi anni grazie alle innovazioni nella ricerca biotecnologica numerosi nuovi Anticorpi Bispecifici (BSABs) con meccanismi più complessi sono stati prodotti, per la cura dei Linfomi, del Mieloma Multiplo e di Leucemie Acute Mieloidi; il 2024 è stato denominato dalla Società Americana di Ematologia “l’anno del bispecifico” per il notevole numero di Anticorpi Bispecifici sperimentati e portati all’approvazione di FDA e poi di EMA soprattutto per molti sottogruppi istologici di Linfomi e il Mieloma Multiplo.
Nell’armamentario terapeutico della cura dei Tumori ematologici rilevante è stata anche la scoperta da anni di Farmaci Target contro bersagli molecolari cioè capaci di legarsi a proteine coinvolte nella trasformazione leucemica; capostipiti di questi sono stati gli inibitori delle tirosin-chinasi (TKIs) per la leucemia mieloide cronica (LMC) e le Leucemie Acute linfoidi Philadelphia positive. Oggi grazie ai TKIs di prima, seconda e terza generazione molti pazienti con tali aLeucemie possono considerarsi “guariti” e alcuni hanno anche sospeso il trattamento. Inoltre La caratterizzazione del profilo genomico del clone leucemico ha fornito informazioni importanti non solo per definire lo score prognostico delle Leucemie Acute ma anche per identificare diversi farmaci attivi contro cellule leucemiche con mutazioni specifiche come ad esempio FLT3-ITD associata a prognosi severa nelle Leucemie Acute Mieloidi. Tali nuove nuove molecole alcune ancora in fase di studio vengono combinate con le terapie standard per potenziare l’efficacia.
Sempre grazie alla ricerca biotecnologica avanzata sono disponibili altre nuove molecole come ad esempio venetoclax, che si lega alla proteina BCL-2 coinvolta nella regolazione dell’apoptosi (morte cellulare), hanno mostrato risultati sorprendenti nella cura della leucemia linfatica cronica (LLC) e di alcune leucemie acute. Anche altri farmaci che interferiscono con i meccanismi che regolano la sopravvivenza delle cellule leucemiche a fenotipo B quali gli inibitori della Tirosina Chinasi di Bruton (BTKIs) come ad esempio Ibrutinib, Acalabrutinib, Zanubrutinib etc sono disponibili nella pratica clinica e rappresentano un bagaglio terapeutico efficace e ben tollerato nella leucemia linfatica Cronica e in alcuni Linfomi. L’attività di Ricerca e innovazione in Ematologia è in continua e rapida crescita, ha sicuramente contribuito a modificare la storia naturale di molti tumori ematologici e a garantire la Cura di molti Pazienti e in alcuni casi anche la guarigione.
Prospettive future
La Ricerca in OncoEmatologia attualmente è impegnata su diverse tematiche e in particolare:
- Identificazione dei meccanismi biomolecolari responsabili della trasformazione della cellula tumorale,
- Diagnostica genetico-molecolare di precisione,
- Ottimizzazione di strategie terapeutiche combinate e Sviluppo di nuove tecnologie di ingegneria genetica e terapie cellulari.