Test allergologici per le malattie allergiche del bambino
Esistono due tipologie principali di test allergologici: quelli in vivo e quelli in vitro. I primi includono i test cutanei; mentre i secondi comprendono il dosaggio delle IgE totali e specifiche. Tra i test cutanei ci sono diverse tecniche esecutive, tra cui il prick-test, il patch-test, il test intradermico e lo scratch-test. Nel seguente articolo capiamo meglio in che cosa consistono il prick-test e il test intradermico
Prick-test e test intradermico: quali sono le differenze?
Il prick-test è l’esame diagnostico d’eccellenza utilizzato anche in ambito pediatrico, già a partire dai primi mesi di vita. Si tratta dell’esame più utilizzato per la sua elevata accuratezza, la sua semplicità di esecuzione e di interpretazione, la sua mininvasività, la quasi assenza di effetti collaterali e la sua economicità.
Invece, il test intradermico è un esame meno utilizzato rispetto al prick-test, poiché si ricorre ad esso quando il paziente presenta una debole sensibilizzazione oppure se il prick-test ha dato un risultato con un blando estratto allergenico. I vantaggi di questo esame sono la sua buona riproducibilità e la sua maggiore sensibilità nei confronti degli allergeni.
In che cosa consistono i due esami?
Le due tecniche consistono nell’applicazione di un controllo positivo per l’istamina e di uno negativo per l’allergene, con l’obiettivo di verificare che il paziente non soffre di dermografismo.
Tuttavia, le due metodiche vengono eseguite in maniera differente. Il prick-test si realizza sulla faccia volare dell’avambraccio oppure sulla schiena del paziente. Lo specialista suddivide in settori la zona in cui applicare gli allergeni da testare. Tra una goccia e l’altra di allergene è necessario mantenere una distanza minima di almeno di 3 cm, al fine di ottenere una corretta interpretazione dell’esame. Le gocce di allergene vanno punte con apposita lancetta sterile monouso penetrando almeno 1 mm nella cute, affinché si possa produrre la reazione. Una volta passati 15 minuti, si potrà riscontrare la presenza di eritema o pomfo.
Invece, il test intradermico consiste nell’inserire l’estratto allergenico mediante una siringa da insulina monouso negli strati superficiali del derma. In questo caso è necessario attendere 10-20 minuti per vedere la risposta al test.
Come si leggono i risultati?
Il prick-test si considera positivo nel caso in cui il diametro oppure l’area del pomfo è superiore a quello dell’istamina, avendo ottenuto un controllo chiaramente negativo.
Il test intradermico, a differenza del primo, si considera positivo nel momento in cui il pomfo presenta un diametro di almeno 10 mm o 1 cm di eritema senza considerare il pomfo.
Per approfondire l’argomento puoi leggere il PDF scaricabile nella sezione Download “I TESTS ALLERGOLOGICI IN VIVO ED IN VITRO”.