Trattamento chirurgico delle Malattie della Tiroide: approccio, tecniche e prospettive
Nel contesto delle patologie tiroidee, la chirurgia rappresenta un importante pilastro terapeutico, offrendo soluzioni efficaci per una vasta gamma di condizioni, dalle lesioni benigne ai casi di malignità. Il Dott. Giuseppe Carbotta, esperto chirurgo endocrinologo, ci guida attraverso l'importanza dell'intervento chirurgico nelle malattie della tiroide, esplorando le moderne tecniche, i benefici e le sfide di questo ambito in continua evoluzione
Quando rivolgersi al chirurgo
Le malattie della tiroide possono avere carattere disfunzionale (ipo/ipertiroidismo), esclusivamente morfologico (lesioni solide nodulari benigne quali cisti, ecc.), miste (tipo il gozzo multinodulare tossico) oppure avere carattere di malignità. La maggior parte di queste patologie richiede solo un trattamento medico e un controllo periodico dall’endocrinologo, ma in alcuni casi è assolutamente necessario il trattamento chirurgico. Ci si rivolge al chirurgo in caso di tireotossicosi non suscettibile di terapia medica, di gozzi multinodulari, adenomi tossici, morbo di Basedow non più controllato dalla terapia, per tutti i noduli classificati come TIR 3 b, 4 e 5.
Diagnosi della patologia tiroidea
Il percorso diagnostico di un paziente affetto da patologia tiroidea inizia con una prima visita endocrinologica integrata dall’esecuzione di esami ematochimici della funzionalità tiroidea (TSH, FT3, FT4, anticorpi anti TPO e antitireoglobulina, calcitonina in casi specifici) e un’ecografia della loggia tiroidea e del collo con studio delle stazioni linfonodali. In caso di nodulo sospetto il paziente viene avviato all’esecuzione dell’agoaspirato che ci consentirà di fare una diagnosi citologica (classificazione italiana basata su 5 classi TIR 1-5) propedeutica ad eventuale intervento chirurgico. Una volta posta indicazione all’intervento chirurgico da parte dell’endocrinologo il paziente deve rivolgersi ad un centro di chirurgia endocrina ad alto volume. Qui troverà chirurghi qualificati nel settore che useranno le ultime tecnologie.
Tecniche avanzate e sicurezza operatoria
Negli ultimi anni la chirurgia tiroidea ha visto svilupparsi tecniche sempre meno invasive con ottimi risultati funzionali ed estetici: la tecnica MIVAT che consente asportazioni di parte o tutta la tiroide in mini-invasività, o la tecnica robotica che consente l’approccio alla tiroide da un’incisione sotto mammaria o ascellare. Nella nostra Unità Operativa Complessa viene effettuato l’intervento chirurgico con neuromonitoraggio intra-operatorio (che consente in ogni momento della procedura di valutare lo stato di integrità del nervo ricorrente). Questo perché le complicanze legate ad un intervento di tiroidectomia soprattutto totale sono essenzialmente la paralisi delle corde vocali e conseguente disfonia (voce rauca) e difficoltà nella respirazione, e l’ipocalcemia da asportazione delle ghiandole paratiroidi.
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Centri Specializzati e Continuità Assistenziale
Per questo tali interventi vanno eseguiti in centri ad alto volume, con tecnologia disponibile e con chirurghi esperti in queste tipologie di procedure. I pazienti successivamente all’intervento vengono nuovamente presi in cura dall’endocrinologo per iniziare una terapia sostitutiva per la funzionalità tiroidea, e in caso di patologia maligna, per eventuale terapia metabolica con radioiodio.