Trattamento del piede piatto: come funziona?
Grazie all’intervento del Dott. Gianluca Falcone, specialista in Ortopedia e Traumatologia, scopriamo come riconoscere i piedi piatti, le conseguenze che determina questa tipologia di piede e come trattarli
Come si riconosce di avere i piedi piatti?
Per piede piatto si intende un piede in cui l’arco longitudinale risulta notevolmente più basso oltre a questo vi è spesso associato una rotazione delle caviglie verso l’interno (pronazione).
Per una corretta valutazione occorre non solo l’esame clinico e le radiografie dei piedi sotto carico, ma anche un esame baropodometrico per valutare l’appoggio plantare.
Che cosa provocano i piedi piatti?
Il piede piatto è spesso di origine costituzionale, esiste un’ereditarietà nel senso che spesso il piede piatto si eredita da un genitore o da un nonno, tuttavia fattori come lassità legamentosa possono essere causa di tale deformità.
Gli effetti del piede piatto non sono solo a carico dei piedi e delle caviglie ma anche a tutte le strutture che sono connesse ad essi in particolare al ginocchio e alla colonna lombare.
È importante per tale motivo gestire e prevenire gli effetti che un piede piatto possa determinare sulla postura.
Quali trattamenti si utilizzano in caso di piedi piatti?
Nella stragrande maggioranza dei casi è sufficiente l’utilizzo di plantari per gestire il piede piatto.
Anche la Fisioterapia è risultata molto utile soprattutto per migliorare la flessibilità del polpaccio (tricipite), che rappresenta una delle cause maggiori della deformità.
Si ricorre, invece, all’intervento chirurgico qualora l’utilizzo dei plantari non risulti più efficace a gestire la sintomatologia o nelle forme di piede piatto molto grave.
In che cosa consiste l’intervento ai piedi piatti?
Bisogna differenziare tra il piede piatto giovanile e il piede piatto dell’adulto.
Nel piede piatto giovanile l’intervento consiste nell’applicazione a livello del piede di una vite capace di ricreare l’arco plantare (artrodesi).
Nell’adulto l’intervento chirurgico va da interventi come l’osteotomia correttiva quando il piede è flessibile ad interventi di fusione (artrodesi) quando il piede è molto artrosico o rigido.