Tumore spinale: interventi chirurgici per una colonna vertebrale in salute
Il tumore spinale è una patologia rara ma potenzialmente debilitante che può coinvolgere la colonna vertebrale, il midollo spinale e le radici nervose. Può causare dolore, difficoltà motorie e altri sintomi neurologici che impattano significativamente sulla qualità della vita. Grazie ai progressi della neurochirurgia, oggi è possibile intervenire con tecniche mininvasive e mirate per asportare i tumori spinali stabilizzando la colonna vertebrale, massimizzando il recupero funzionale e migliorando la qualità di vita dei pazienti. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Filippo Maria Polli, Neurochirurgo responsabile della Neurochirurgia Spinale della Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli IRCCS a Roma.
Quali tipologie di tumori spinali esistono?
I tumori spinali si classificano in base alla sede di insorgenza: tumori intradurali (all’interno della dura madre, la membrana che avvolge il midollo spinale) e tumori extraduali (al di fuori della dura madre, anche detti tumori vertebrali). A loro volta, i tumori intradurali si distinguono in:
- Intramidollari, localizzati all’interno del midollo spinale, come l’ependimoma o l’astrocitoma.
- Extramidollari, situati tra le meningi e il midollo spinale, come il meningioma o il neurinoma.
I tumori extraduali, invece, sono più frequentemente metastasi ossee, secondarie ad altre neoplasie, ad esempio polmonari, mammarie e prostatiche.
Quando è necessario l’intervento chirurgico?
L’intervento chirurgico è indicato quando il tumore causa:
- Compressione del midollo spinale o delle radici nervose, con conseguenti sintomi neurologici come debolezza agli arti, perdita di sensibilità o incontinenza.
- Instabilità vertebrale, dovuta al coinvolgimento delle strutture ossee e articolari.
- Dolore persistente e invalidante, non gestibile con terapie conservative.
In alcuni casi, la chirurgia viene associata a radioterapia o a chemioterapia, soprattutto in presenza di tumori maligni o metastasi.
Come si svolge l’intervento?
L’obiettivo principale della chirurgia spinale è rimuovere il tumore preservando la funzionalità neurologica. A seconda della localizzazione e delle caratteristiche del tumore, si utilizzano diverse tecniche:
- Microchirurgia: consente una rimozione precisa del tumore con il minimo rischio per le strutture circostanti. Grazie all’uso di tecnologie avanzate intraoperatorie (microscopi ad alto potere di ingrandimento, aspiratori ad ultrasuoni, monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio, ecografia intraoperatoria e sistemi di acquisizoine immagini e navigazione spinale) è possibile massimizzare l’asportazione della neoformazione con approcci mininvasivi e riducendo il rischio di sofferenza delle funzioni neurologiche coinvolte.
- Fusione spinale: nei casi in cui sia necessario stabilizzare la colonna vertebrale, sistemi robotici o di navigazione spinale avanzata possono massimizzare l’accuratezza dell’intervento.
L’utilizzo di tecnologie avanzate, come la neuronavigazione e il monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio, garantisce una maggiore sicurezza durante l’intervento.
Recupero post-operatorio
Il recupero varia in base alla complessità dell’intervento e alle condizioni del paziente. Generalmente, include:
- Rapide mobilizzazione e dimissione nel postoperatorio.
- Terapia fisica e riabilitazione per recuperare la mobilità e la forza.
- Supporto psicologico per affrontare l’impatto emotivo della diagnosi e della terapia.
Il monitoraggio radiologico postoperatorio permette di identificare precocemente eventuali recidive o complicanze.
Conclusione
Gli interventi per i tumori spinali rappresentano una sfida complessa, ma i progressi della neurochirurgia offrono la possibilità concreta di massimizzare la radicalità chirurgica migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Se sospetti la presenza di un tumore spinale o avverti sintomi correlati, consulta il Dott. Filippo Maria Polli per valutare le opzioni disponibili.