Tumori del cavo orale: cosa devi sapere sulla prevenzione e il trattamento
I tumori del cavo orale rappresentano una delle forme più comuni di neoplasie nel distretto testa e collo. Ogni anno, in Italia, si registrano circa 4.000 nuovi casi di tumori del cavo orale. Questi tumori hanno origine dalla proliferazione incontrollata di cellule, spesso causata da danni genetici acquisiti nel tempo a seguito di esposizione prolungata di fattori di rischio.
Cosa sono i tumori del cavo orale e qual è l’incidenza sulla popolazione?
Il cavo orale include la parte anteriore della lingua mobile, le gengive, la mucosa interna delle guance, il palato duro, la regione posteriore ai denti del giudizio (trigono retromolare) e le labbra. I tumori che si sviluppano in queste aree possono essere sia benigni (come fibromi traumatici, polipi fibro-epiteliali, papillomi, ranule o epulidi gravidiche) o maligni (nella maggior parte dei casi tumori squamocellulari, più raramente a origine salivare o mesenchimale). I tumori maligni hanno un'incidenza media di 8 casi ogni 100.000 abitanti rispetto a 5 casi ogni 100.000 nelle donne. L'età media dei pazienti affetti da queste neoplasie varia, ma si osserva una maggiore incidenza intorno ai 70 anni.
Quali sono i sintomi?
I sintomi dei tumori del cavo orale possono variare in base alla sede e alla dimensione della lesione. I sintomi precoci più comuni includono ulcere persistenti (che non regrediscono entro 20 giorni), comparsa di aree bianche o rosse spesso non dolorose (chiamate rispettivamente leucoplachia o eritroplachia), presenza di escrescenze, lesioni sanguinanti. Sintomi più tardivi spesso sono caratterizzati da difficoltà a masticare, a parlare o ad aprire la bocca (trisma), perdita di denti, difficoltà nella deglutizione . La comparsa di un rigonfiamento nei linfonodi del collo può indicare una possibile estensione della malattia alla regione cervicale.
Come si realizza la diagnosi?
La diagnosi precoce è fondamentale perchè il trattamento sia efficace e abbia il minore impatto possibile nella qualità di vita del paziente. Generalmente, il primo passo è una dettagliata anamnesi seguita da un esame obiettivo della testa e del collo. Anche l'odontoiatra può essere il primo a individuare lesioni sospette, che deve inviare all’otorino chirurgo testa-collo il paziente per il completamento della visita ed eseguire l’accertamento istologico tramite biopsia. Esami come la Risonanza Magnetica (RM) e la Tomografia Computerizzata (TC) possono essere necessari per valutare l'estensione della lesione a livello locale, dei linfonodi del collo (in genere si prescrive anche un’ecografia dei linfonodi cervicali) e l’eventuale presenza di metastasi a distanza.
Quali sono le cause?
I principali fattori di rischio includono il fumo di sigaretta, sigaro e pipa, il consumo di alcol, traumatismi dentari o protesici prolungati nel tempo, l'esposizione ai raggi solari. La combinazione di fumo e alcol aumenta significativamente il rischio di sviluppare tumori del cavo orale.
Si possono prevenire?
Evitare il fumo e ridurre il consumo di alcol sono misure preventive fondamentali. Una buona igiene orale e il controllo regolare da parte di un professionista possono contribuire a individuare precocemente eventuali lesioni precancerose.
Quali sono i trattamenti disponibili?
Il trattamento dipende dalla stadiazione e dalla localizzazione del tumore. L'approccio principale è l'asportazione chirurgica della lesione, eventualmente seguita da radioterapia e/o chemioterapia:
- Chirurgia: l'asportazione chirurgica è il trattamento di prima scelta quando possibile. Questo intervento include l'asportazione radicale del tumore (la malattia deve essere asportata con del tessuto sano circostante) e, se necessario, lo svuotamento linfonodale laterocervicale per rimuovere i linfonodi del collo coinvolti o che potenzialmente potrebbero esserlo. La rimozione dei linfonodi può essere eseguita dal lato del tumore o bilateralmente, a seconda della sede del tumore primitivo o della sua estensione. Nei casi in cui la rimozione del tessuto è estesa, il difetto chirurigico può essere colmato attraverso il prelievo di tessuto sano che può provenire dalla bocca stessa (lembi locali), dalla regione cervicale, pettorale, temporale e sopraclavicolare (lembi peduncolati), o da regioni più distanti come l’avambraccio, la coscia o la regione dorsale (lembi liberi rivascolarizzati). Questi ultimi necessitano il ripristino della vascolarizzazione attraverso la microsturura dei vasi prelevati insieme al lembo. In caso di necessità di ricostruire l’osso, vengono prelevati tipicamente lembi che includono parte del perone o della punta di scapola.
- Radioterapia: è spesso utilizzata come terapia adiuvante (post-operatoria) per “sterilizzare” eventuali cellule tumorali rimaste dopo l'intervento chirurgico. Può essere utilizzata come unica modalità di somministrazione o in concomitanza a alla chemioterapia. In caso di malattia non suscettibile di trattamento chirurgico, con lo scopo di controllare localmente la mattia e ridurne i sintomi.
- Chemioterapia: può essere utilizzata in combinazione con la radioterapia, in regime post-operatorio nei casi avanzati e con caratteristiche del tumore ad alto rischio. Viene utilizzata come prima linea, da sola o in combinazione con altre terapie nei casi in cui il tumore si è diffuso ad altre parti del corpo (metastasi).
- Terapie a target molecolare: si riferiscono a trattamenti farmacologici progettati per colpire specificamente le molecole o i processi cellulari coinvolti nella crescita e nella sopravvivenza delle cellule tumorali. Possono essere utilizzati in combinazione alla radioterapia o come terapia di prima linea nel paziente con tumore al cavo orale ricorrente non resecabile e con presenza di metastasi a distanza
- Immunoterapia: è un trattamento che stimola il sistema immunitario a combattere il cancro. Può essere utilizzata in combinazione con altri trattamenti o come trattamento singolo per i tumori non resecabili
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Quando le condizioni lo consentono, la chirurgia resta la prima scelta nel trattamento dei tumori del cavo orale. Ad ogni modo, comprendere le diverse opzioni terapeutiche disponibili è fondamentale, per garantire loro un trattamento mirato ed efficace in ogni fase della malattia: la consapevolezza dei sintomi e dei fattori di rischio, insieme a una diagnosi e un trattamento tempestivi, influenzano significativamente le possibilità di guarigione e il miglioramento della qualità della vita delle persone affette da questa patologia.