Tumori neuroendocrini del pancreas: si possono curare senza chirurgia?
Hai mai sentito parlare di tumori neuroendocrini del pancreas? Il Dott. Alberto Leonardo Larghi, esperto in Gastroenterologia a Roma, ci spiega in quali casi è necessario l’intervento chirurgico
Che cosa sono i tumori neuroendocrini del pancreas?
I tumori neuroendocrini del pancreas (pTNE) sono tumori che originano dalle cellule endocrine del pancreas. Sono tumori rari in quanto si manifestano in circa 1 persona su 100.000, rappresentando il 1-3% di tutti i tumori del pancreas. Tuttavia, negli ultimi anni si sta assistendo ad un progressivo aumento dei casi diagnosticati del tutto asintomatici ed incidentalmente durante l’esecuzione di esami di radiologia (TC e risonanza magnetica) eseguiti per altri motivi.
I pTNE vengono suddivisi in “funzionanti” e “non funzionanti” sulla base della eventuale produzione di ormoni da parte del tumore. La maggior parte dei pTNE (80-90%) sono “non funzionanti”.
Come si riconoscono?
I sintomi dei pTNE, quando presenti, includono dolore addominale, calo ponderale, anoressia e nausea nei casi avanzati, mentre nei casi “funzionanti” i sintomi sono legati alla produzione di un ormone, tra cui il più frequente è l’insulina che determina episodi ricorrenti di ipoglicemia, fino al coma.
L’esame di prima scelta per formulare con certezza la diagnosi istopatologica è l’ecoendoscopia, un esame eseguito con uno strumento endoscopico sulla cui punta è posizionata una sonda ecografica che consente una visualizzazione precisa del pancreas e l’esecuzione di biopsie per la diagnosi istologica. Un altro esame molto importante per la diagnosi e la stadiazione è la PET/TC con Gallio.
Tumori neuroendocrini del pancreas: è sempre indicata la chirurgia?
La chirurgia rappresenta ad oggi il trattamento cardine dei pTNE localizzati, mentre nei casi più avanzati e quando sono presenti metastasi a distanza viene usualmente eseguita una chemioterapia o la terapia radiometabolica.
La chirurgia del pancreas è tuttavia gravata da importanti complicanze come la formazione di una fistola tra il pancreas e la cute, l’emorragia post chirurgiche e il ritardato svuotamento gastrico. La mortalità intraoperatoria per questa tipologia di interventi è del 4-6%.
Quali sono le terapie alternative?
Sono attualmente a disposizione trattamenti minimamente invasivi come la radiofrequenza sotto guida ecoendoscopica che potrebbero ridurre notevolmente la mortalità e la morbidità degli interventi chirurgici.
Attualmente, l’Unità di Endoscopia Digestiva del Policlinico Gemelli di Roma ha organizzato uno studio comprendente 11 centri internazionali per il trattamento con radiofrequenza di tumori funzionanti e tumori non funzionanti. Abbiamo scelto dei criteri oculati di trattamento in modo da evitare di trattare pazienti con una patologia troppo precoce o pazienti in cui invece è indicato l’intervento chirurgico. Il risultato di questo studio che interesserà circa 80 pazienti con pTNE sia funzionanti che non funzionanti ci darà valide indicazioni dei risultati del trattamento con radiofrequenza e la possibilità di espanderlo ad altre popolazioni di pazienti.