Vertebroplastica: in cosa consiste?
La vertebroplastica è una procedura chirurgica mininvasiva che viene utilizzata per il trattamento delle fratture vertebrali osteoporotiche. Ce ne parla il Dott. Pietro Brignardello, esperto in Neurochirurgia
Che cos’è l’osteoporosi?
L’osteoporosi è una condizione nella quale si verifica un’alterazione dei normali processi di rimodellamento osseo, con una conseguente anomala elevata perdita ossea.
L’indebolimento osseo predispone alla comparsa della frattura, che può verificarsi anche dopo un trauma lieve o addirittura spontaneamente. Il sintomo caratteristico è il dolore nella sede di frattura.
Nella fase iniziale la frattura vertebrale osteoporotica viene trattata conservativamente con l’utilizzo di un busto rigido; se dopo un mese non vi sono segni di riparazione della frattura e persiste il dolore, vi è allora l'indicazione all’intervento di vertebroplastica.
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Come si svolge l’intervento di vertebroplastica?
L’intervento viene eseguito in anestesia locale sotto controllo radiologico, e consiste nell’inserimento attraverso la cute, senza necessità d’incisione chirurgica, di un grosso ago all’interno del corpo vertebrale fratturato. Una volta introdotto l’ago nella vertebra viene iniettato il cemento che va a riparare la frattura.
Controindicazioni e ripresa post intervento
La vertebroplastica è controindicata in caso di rottura del muro posteriore della vertebra fratturata, per il rischio di stravaso del cemento nel canale vertebrale. Tuttavia, per casi selezionati, esistono attualmente delle tipologie di cemento che permettono di eseguire ugualmente tale intervento.
Nella maggior parte dei casi il sollievo dal dolore è immediato subito dopo il termine della procedura, e il paziente viene fatto alzare dopo qualche ora. In genere viene consigliata una notte di degenza, poi il paziente può andare a casa e riprendere progressivamente le normali attività quotidiane.
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