Vivere al meglio con la malattia di Parkinson
La malattia di Parkinson (MP) è una condizione neurodegenerativa che si caratterizza per la perdita progressiva ed irreversibile di specifiche cellule del nostro cervello. La Dott.ssa Graziella Madeo, specialista in Neurologia a Rimini, delinea in questo articolo le caratteristiche della MP condividendo con noi le sue conoscenze e alcuni consigli utili per gestire al meglio la malattia
Caratteristiche della Malattia di Parkinson
Un elemento caratteristico è la perdita dei neuroni dopaminergici, ossia le cellule che producono dopamina e che si trovano in una piccola e profonda regione cerebrale, chiamata sostanza nera. La dopamina, prodotta da questa regione, è importante per la regolazione dei circuiti del movimento. I sintomi tipici della MP, presenti alla diagnosi, sono quelli motori:
- Bradicinesia (lentezza dei movimenti),
- Tremore a riposo
- Rigidità (di tipo plastico)
- Disturbi dell’equilibrio
Quando compaiono i sintomi motori, già oltre il 60% delle cellule dopaminergiche è perso. Oggi, sappiamo che la MP si caratterizza anche per la comparsa di sintomi non-motori, molti dei quali si manifestano 10-15 anni prima dei sintomi motori. Tra i sintomi non-motori possiamo avere la riduzione o assenza dell’olfatto, depressione e ansia, disturbi del sonno. In particolare, il disturbo comportamentale del sonno REM, caratterizzato da comportamenti violenti durante il sonno come urlare, scalciare, tirare pugni, rappresenta uno dei marcatori predittivi più importanti della MP. Infatti, si stima che circa il 60% delle persone con questo disturbo del sonno possa sviluppare una MP entro 10-12 anni. Altri sintomi non-motori sono eccessiva sonnolenza diurna e modificazioni delle capacità cognitive.
Fattori di rischio
L’origine della malattia di Parkinson è molto probabilmente di tipo multifattoriale, che prevede l’azione combinata di fattori genetici ed ambientali per l’innesco del processo neurodegenerativo. Numerosi studi hanno permesso di identificare alcuni fattori causali della malattia, tra cui alcuni difetti genetici, infezioni, esposizione a sostanze tossiche per il tessuto cerebrale, come pesticidi e metalli pesanti.
Le attuali opzioni di trattamenti
Un corretto approccio terapeutico alla malattia di Parkinson deve prevedere la combinazione di diversi interventi che si possono riassumere in tre linee principali:
- Terapia farmacologica;
- Terapie non-farmacologiche;
- Modifiche stile di vita.
La terapia farmacologica della MP ha lo scopo di sostituire la carenza di dopamina a livello cerebrale ed ha un effetto principale nel controllare i sintomi della malattia. I farmaci dopaminergici comprendono la levodopa, i dopaminoagonisti, gli inibitori delle monoaminossidasi. Altre categorie di farmaci possono essere utili per la gestione delle fluttuazioni motorie, che compaiono dopo anni di trattamento, e dei sintomi non-motori.
Oggi sappiamo che i pazienti con MP possono beneficiare di interventi non-farmacologici che sono molto efficaci nel migliorare la qualità di vita dei pazienti. Primo tra questi interventi è l’esercizio fisico regolare. Numerosi studi hanno dimostrato che un regolare e quotidiano esercizio fisico di tipo aerobico non solo ha la capacità di migliorare il movimento, ma anche di rallentare la progressione della malattia e di contrastare molti sintomi non-motori, come ansia e depressione. Per alcuni pazienti che, ad esempio, hanno il tremore è possibile utilizzare gli ultrasuoni focalizzati sotto la guida della risonanza magnetica, in grado di determinare una lesione di una piccolissima parte di tessuto cerebrale, il talamo, riducendo da subito i tremori. Per alcuni pazienti in fase avanzata è utile l’intervento di Deep Brain Stimulation (DBS). Per molti altri pazienti con rigidità e lentezza dei movimenti può essere utile la combinazione della TMS (stimolazione magnetica transcranica) con un percorso di riabilitazione neuromotoria.
Infine, è fondamentale intervenire sullo stile di vita modificando abitudini quotidiane che nel tempo possono rivelarsi dannose per il benessere psico-fisico; è, quindi importante adottare uno stile di vita attivo associato ad una dieta equilibrata, povera di cibi processati e di zuccheri semplici che contribuiscono ad uno stato di infiammazione cronica.
Sviluppi recenti e nuove terapie
La ricerca sta facendo passi da gigante offrendo nuove opportunità in campo di prevenzione, diagnosi e terapie. Al momento sono in studio metodiche diagnostiche che hanno l’obiettivo di riconoscere in fase più precoce la malattia attraverso un semplice esame del sangue. Sono, inoltre, oggetto di studio nuove preparazioni di levodopa a lento rilascio oppure per somministrazione sottocutanea. Siamo, infine, in attesa di risultati conclusivi riguardo l’utilizzo di terapie biologiche che usano anticorpi per contrastare l’aggregazione dell’alfasinucleina, la proteina che diventa anomala e si aggrega portando a morte i neuroni dopaminergici.
Gestione quotidiana del Parkinson
Ci sono alcuni accorgimenti che hanno una valenza sia medica che di carattere generale. Innanzitutto, è fondamentale avere uno stile di vita attivo. Sono sufficienti 20 minuti di camminata veloce al giorno per mantenere in forma il nostro cervello e il nostro corpo e migliorare l’umore e il movimento. È consigliato imparare a riconoscere e sfruttare i momenti in cui i farmaci sono più efficaci e ci si sente meno stanchi. Assicurarsi che la dieta sia bilanciata ed equilibrata, povera di cibi processati e di zuccheri semplici.
È molto utile e di grande beneficio svolgere attività come lo yoga, il tai-chi, o la danza, che permettono di tonificare la muscolatura, migliorare l’equilibrio e allenare il proprio cervello al controllo dei movimenti.