Vivere bene con l'IBS: i consigli della Dott.ssa Preatoni
Hai spesso problemi di pancia? Potresti soffrire di Sindrome dell'Intestino Irritabile. Ma cosa si nasconde dietro questo disturbo così comune? Per saperne di più, abbiamo intervistato la Dott.ssa Paoletta Preatoni, Responsabile di Gastroenterologia Clinica presso l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. Insieme a lei, faremo chiarezza su tutti i dubbi legati all'IBS e scopriremo come migliorare la nostra qualità di vita
Top Doctors: Dott.ssa Preatoni, ci può spiegare cos'è la Sindrome dell'Intestino Irritabile (IBS) e quali sono i principali sintomi che caratterizzano questa condizione?
Dott.ssa Preatoni: La Sindrome dell'Intestino Irritabile, conosciuta anche come IBS, è una condizione cronica del tratto gastrointestinale che causa un'alterazione del funzionamento dell'intestino. I principali sintomi includono dolore o crampi addominali, gonfiore, e alterazioni nelle abitudini intestinali, come diarrea, stitichezza o un'alternanza fra le due. È importante sottolineare che l'IBS non danneggia l'intestino in modo permanente, ma può influire notevolmente sulla qualità della vita di chi ne soffre.
Top Doctors: Quali sono le cause e i fattori di rischio principali associati alla Sindrome dell'Intestino Irritabile?
Dott.ssa Preatoni: Le cause precise dell'IBS non sono ancora completamente comprese, ma ci sono diversi fattori che sembrano giocare un ruolo. Innanzitutto, c'è una componente genetica: chi ha familiari con IBS ha una probabilità maggiore di svilupparla. Poi, esistono fattori legati allo stress e alle emozioni, che possono esacerbare i sintomi. Anche disfunzioni del sistema nervoso intestinale, come una maggiore sensibilità dell'intestino al dolore, possono essere implicate. Infine, alterazioni della flora batterica intestinale (disbiosi) e infezioni intestinali precedenti sono considerate cause scatenanti in alcuni casi.
Top Doctors: Quali sono le opzioni diagnostiche più efficaci per identificare l'IBS, e come si differenzia da altre patologie gastrointestinali simili?
Dott.ssa Preatoni: La diagnosi di IBS si basa principalmente su una valutazione clinica, considerando i sintomi e la loro durata. Non esistono test specifici per l'IBS, ma vengono effettuate delle indagini per escludere altre patologie che potrebbero presentare sintomi simili, come la celiachia, le malattie infiammatorie intestinali o infezioni. Una volta escluse altre cause, utilizziamo spesso i criteri di Roma IV, che sono un insieme di linee guida diagnostiche basate su sintomi specifici come il dolore addominale ricorrente e le alterazioni intestinali. Talvolta, possono essere necessari esami come analisi del sangue, ecografie o colonscopie per escludere altre malattie.
Top Doctors: Per quanto riguarda il trattamento, quali strategie terapeutiche e modifiche dello stile di vita consiglia per aiutare a gestire e alleviare i sintomi dell'IBS?
Dott.ssa Preatoni: Il trattamento dell'IBS è spesso multidisciplinare, e la terapia deve essere personalizzata in base al tipo di IBS (con prevalenza di diarrea, stitichezza o alternanza). Le modifiche dietetiche sono fondamentali, come l'adozione della dieta a basso contenuto di FODMAP, che aiuta a ridurre i sintomi in molti pazienti. È essenziale anche gestire lo stress, poiché è noto che l'ansia e la depressione possano aggravare i sintomi. Terapie farmacologiche, come antispastici o farmaci per regolare la motilità intestinale, possono essere utili, ma devono essere usate con cautela e solo sotto supervisione medica. Inoltre, incoraggio l'esercizio fisico regolare, che può migliorare la funzionalità intestinale e ridurre il gonfiore.
Top Doctors: Quindi, in sostanza, l'approccio all'IBS richiede una combinazione di trattamenti e cambiamenti nello stile di vita. Quali consigli si sente di dare a chi soffre di questa condizione?
Dott.ssa Preatoni: Innanzitutto, consiglio ai pazienti di non arrendersi, perché, sebbene l'IBS sia una condizione cronica, con il giusto approccio si possono ottenere miglioramenti significativi. È importante monitorare i propri sintomi e adottare una dieta equilibrata, facendo attenzione a come il cibo influisce sul corpo. Imparare a gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento o attività come lo yoga può fare una grande differenza. Infine, il supporto di un gastroenterologo esperto è fondamentale per orientarsi tra le diverse opzioni terapeutiche e scegliere quella più adatta.
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