Chirurgia Epatobiliare
Che cos’è la chirurgia epatobiliare?
La Chirurgia epato-biliare si occupa del trattamento di alcune malattie che affliggono il fegato alterandone la sua morfologia e/o la sua funzione. Tali patologie possono avere un’origine ed una evoluzione benigna; altre invece rappresentano dei veri e propri tumori maligni la cui progressione incontrastata può esitare con la morte del paziente.
Che patologie tratta?
Le patologie del fegato che più frequentemente vengono trattate con la chirurgia sono:
- Tumori maligni primitivi del fegato: Epatocarcinomi (HCC), Colangiocarcinomi (CCC), Epatoblastomi, Sarcomi
- Tumori Benigni Primitivi del fegato: Iperplasia Focale Nodulare (IFN), Adenoma, Angioma, Angiomiolipoma, Cisti epatiche semplici e complesse, Echinococcosi epatica, Amebiasi.
- Tumori maligni secondari del fegato: metastasi associate a tumori del colon-retto, metastasi da tumori neuroendocrini, metastasi da GIST.
- Tumori maligni della colecisti e delle vie biliari extra-epatiche
- Tumori benigni della colecisti e delle vie biliari extra-epatiche (adenomiomi)
- Calcolosi della Colecisti e della via biliare
Attualmente i tumori del fegato rappresentano la 4° neoplasia per frequenza e la terza causa di mortalità per tumore.
Spesso, come nel caso dell’epatocarcinoma (HCC), questi tumori nascono in seguito ad una malattia cronica del fegato complicandola. Altre volte compaiono come evoluzione negativa di un’altra neoplasia. In entrambi i casi l’atteggiamento corretto è quello di affidarsi ad un gruppo multidisciplinare in grado di trattare a 360° tanto il tumore, quanto le sue complicanze, oltre naturalmente all’aspetto funzionale del fegato stesso.
La chirurgia epatica come oggi la conosciamo nasce e si sviluppa a partire dagli anni ’90 grazie alle conoscenze maturate in seguito all’affermarsi della chirurgia dei trapianti. La profonda conoscenza della fisiologia del fegato e dei suoi meccanismi di regolazione ottenuta attraverso questa speciale branca della chirurgia ci permette oggi di effettuare interventi che solo poco tempo fa erano impensabili: per esempio dividere il fegato in due parti funzionalmente separate per trapiantarle in due pazienti differenti (split liver); oppure solo per indurre la crescita della parte di fegato sana ma quantitativamente insufficiente sostenendo contemporaneamente la funzione. La parte malata verrà rimossa a distanza di qualche settimana, una volta recuperato il volume e la funzione della parte di fegato sana (ALPPS).
Gli interventi classici, che vengono eseguiti sia con metodica tradizionale che mini-invasiva (laparoscopia/robotica) sono
- le Segmentectomie
- le Epatectomie (destra, sinistra)
- le Settoriectomie laterale destra, sinistra
- la meso-epatectomia.