Chirurgia oncologica

Creato: 13/04/2024

Cos’è la Chirurgia Oncologica?

 

La Chirurgia Oncologica consiste nella rimozione del cancro dal corpo del paziente, a opera di un chirurgo specializzato.

Quando si rimuove un cancro si deve anche eliminare tutto il tessuto circostante che può contenere cellule cancerose. L’asportazione del tessuto spesso coinvolge anche strutture linfonodali che naturalmente drenano il territorio malato e che potrebbero pertanto risultare contaminate.

La chirurgia può anche essere utilizzata per prevenire o diagnosticare il cancro o per determinarne il suo stadio. 
L’intervento di asportazione del tumore viene condotto sotto anestesia, in modo che il paziente perda la sensibilità o la coscienza. L’anestesia può essere:

  • Locale: insensibilità di una piccola parte del corpo
  • Regionale: insensibilità di una parte del corpo (una gamba o un braccio) ma con coscienza conservata = troculare
  • Regionale: insensibilità di una parte del corpo (gambe/emisoma inferiore) ma con coscienza conservata = spinale
  • Generale: insensibilità totale e perdita di coscienza

Perché eseguire un intervento di Chirurgia Oncologica?

La Chirurgia Oncologica ha come obiettivo principale quello di asportare la sede primitiva del tumore insieme a tutte le eventuali sedi della sua diffusione. In questo caso può essere definita curativa. Nel caso in cui, invece, l’asportazione del tumore avvenga in modo parziale (a scopo di diagnosi, cito-riduzione, o trattamento ponte ad un’altra cura) si parla di Chirurgia palliativa.

  • Chirurgia per diagnosticare il cancro: si estrae del tessuto per analizzarlo. Questo procedimento è noto come biopsia.
  • Chirurgia per determinare lo stadio del cancro: ha l’obiettivo di individuare l’estensione del cancro per stabilire un trattamento da seguire.
  • Chirurgia curativa: vi si ricorre quando il cancro si trova in una parte precisa del corpo e può essere eliminato completamente (nella maggior parte dei casi).
  • Chirurgia palliativa: ha la finalità di trattare le complicanze causate da un cancro in stadio avanzato, ad esempio alleviando un fastidio o una disabilità del paziente. Oppure per ridurre la quantità di malattia presente e rendere più efficaci le cure sistemiche. Vi si può ricorrere anche per completare il risultato di altre terapie il cui impiego è stato in grado di ridurre la quantità di malattia presente traportando il paziente da uno stadio più avanzato ad uno stadio meno avanzato e quindi passibile di terapie più curative … come appunto la chirurgia.
  • Chirurgia ricostruttiva: usata per migliorare l’aspetto del paziente dopo che quest’ultimo è stato sottoposto a un intervento chirurgico maggiore contro il cancro.
  • Chirurgia preventiva: vi si ricorre per rimuovere del tessuto che potrebbe trasformarsi in un cancro. Si usa per ridurre o evitare il rischio di sviluppare un cancro, anche se può non avere sempre successo.

In cosa consiste?

In molti casi i chirurghi impiegano per realizzare la loro opera terapeutica strumenti in grado di tagliare, dissecare e cucire tessuti, organi e strutture del corpo, tra cui pelle, muscoli e, a volte, ossa.
Recentemente la tecnologia ha reso disponibili tecnologie miniaturizzate che ci permettono di lavorare all’interno del corpo senza sezionare i tessuti superficiali (Chirurgia mini-invasiva). Tale chirurgia ha dimostrato la sua affidabilità e la sua efficacia anche in campo oncologico, migliorando la ripresa del paziente, riducendo il periodo di convalescenza richiesto e di conseguenza affidando il paziente alla prosecuzione delle cure chemioterapiche più precocemente rispetto alla chirurgia tradizionale.

In base al tipo di cancro di cui soffre il paziente e al suo stadio di avanzamento la chirurgia può consistere in:

  • Rimuovere tutto il tumore, che si trova localizzato in un’area
  • Ridurre il tumore: rimuoverne una parte. Si usa questo procedimento quando rimuovere l’intero tumore potrebbe danneggiare un organo. Può servire per rendere altri trattamenti più efficaci.
  • Alleviare i sintomi: rimuovere tumori che generano pressione o dolore.

Come ci si prepara a un intervento di Chirurgia Oncologica?

Prima di sottoporsi a un intervento contro il cancro è necessario eseguire diversi esami, che aiuteranno il medico a valutare le necessità chirurgiche del paziente. Tra gli esami abituali ci sono:

Spesso si richiede di non bere né mangiare prima dell’intervento di Chirurgia Oncologica, per un certo tempo.

Cure dopo l’intervento

Le cure postoperatorie varieranno in base al tipo di intervento. È probabile che il paziente debba restare in ospedale per del tempo dopo l’operazione; inoltre, dovrà recarsi periodicamente dallo specialista, ad esempio per valutare i progressi o togliere i punti di sutura.

Dopo l’intervento il medico può dare una serie di indicazioni da seguire, che possono includere linee guida su:

  • Alimentazione
  • Cura delle ferite
  • Farmaci
  • Gestione del dolore
  • Attività che possono essere svolte
  • Rientro al lavoro

Alternative a questo intervento

Il trattamento adeguato per il cancro dipenderà da fattori come il tipo di cancro stesso, il suo stadio e la sua localizzazione. La chirurgia è efficace soprattutto quando il tumore non si è esteso ad altre parti del corpo e, in questi casi, offre maggiori possibilità di guarigione. La chirurgia si può utilizzare anche per trattare problemi generati dal cancro, come la rimozione di un tumore che blocca l’intestino.

Esistono altri trattamenti che possono essere impiegati prima, dopo o contestualmente alla chirurgia: