Cifoplastica

Creato: 13/04/2024

Che cos’è la cifoplastica?

La cifoplastica è un tipo di intervento chirurgico eseguito sulla colonna vertebrale per ridurre il dolore causato da una frattura o da una condizione spinale, come per esempio l’osteoporosi.

La cifoplastica è molto simile alla vertebroplastica, un’altra procedura per stabilizzare la colonna vertebrale. La differenza è che mentre la procedura di vertebroplastica consiste nell’iniettare il cemento direttamente nella colonna vertebrale, la cifoplastica consiste nel gonfiare degli speciali palloncini allo scopo di creare dello spazio nell’osso fratturato prima di iniettare la miscela di cemento.

sala operatoria con chirurghi

Perché si esegue?

Una serie di condizioni della colonna vertebrale ne possono causare la frattura e la compressione, provocando dolore intenso e rendendo più difficile il movimento. Stabilizzando le fratture con del cemento osseo, la cifoplastica mira ad alleviare il dolore, a rafforzare la colonna vertebrale e a migliorarne la mobilità. 

In cosa consiste?

La cifoplastica in genere viene eseguita da un radiologo interventista e di solito si tratta di una procedura eseguita in day hospital, che consente di evitare il pernottamento in ospedale. Normalmente il paziente viene sedato per la procedura utilizzando una flebo e possono essere somministrati farmaci per contrastare nausea e dolore. 

La procedura consiste nell’esecuzione di una piccola incisione nella schiena per poi guidare una piccola sonda verso l’area interessata con l’aiuto di una radiografia. Un palloncino viene fatto passare attraverso la sonda per essere poi gonfiato allo scopo di creare lo spazio necessario per la miscela di cemento. Infine, la miscela viene iniettata attraverso la sonda.

Il medico provvederà quindi a fasciare l’area in cui è stata praticata l’incisione e a rimuovere la flebo.

L’intera procedura generalmente dura un’ora circa, ma può richiedere più tempo qualora il medico debba trattare più di una vertebra. 

Preparazione per la cifoplastica?

Prima dell’intervento il medico potrebbe richiedere una radiografia o una risonanza magnetica (RM) per ottenere un quadro chiaro dell’area da riparare.

Il giorno dell’operazione il paziente dovrebbe essere in grado di assumere i propri farmaci abituali, ad eccezione delle compresse antinfiammatorie, ma gli potrebbe essere chiesto di non mangiare o bere nulla per diverse ore prima della procedura.

Recupero postintervento

Dopo la procedura è probabile che sia necessario rimanere in una sala di risveglio per un paio d’ore. In caso di complicanze, o se il trattamento ha coinvolto più vertebre, potrebbe essere necessario pernottare in ospedale. Il radiologo interventista potrebbe inoltre consigliare un appuntamento successivo di controllo per esaminare l’area dell’operazione e discutere dei sintomi.

Il medico comunicherà al paziente quali attività fisiche sarà possibile svolgere dopo la procedura. In generale verrà consigliato di incrementare le attività in modo graduale e di riprendere l’assunzione di tutti i farmaci.

Il paziente dovrebbe provare sollievo dal dolore immediatamente o entro un paio di giorni dalla procedura. È tuttavia possibile sentire del dolore a causa dell’incisione.
Molti pazienti che si sono sottoposti a cifoplastica sono in grado di ridurre l’assunzione dei farmaci antidolorifici nel giro di un paio di settimane dalla procedura e risultano molto più attivi dopo l’intervento.

Trattamenti alternativi

La cifoplastica non è adatta a tutti. Quanto prima viene eseguita, tanto più è efficace la procedura dopo una frattura. Pertanto, se la frattura è già guarita la cifoplastica potrebbe non essere consigliata.

La cifoplastica potrebbe non essere adatta per le persone affette da malattie polmonari o enfisema, in quanto la procedura prevede di rimanere sdraiati per almeno un’ora. In casi particolari è possibile trovare delle soluzioni a tale situazione.

Infine, la cifoplastica potrebbe non essere consigliata in caso di problemi di coagulazione anomala del sangue, in quanto ciò può rendere l’intervento non sicuro.