Insufficienza renale
Che cos’è l’insufficienza renale?
L’insufficienza renale si verifica quando i reni non funzionano correttamente, pertanto si possono accumulare tossine pericolose nell’organismo, trattenendo l’eccesso di liquidi e non producendo i globuli rossi necessari.
Nel caso in cui i reni cedano, sarà necessario un trattamento per sostituire le funzioni da essi svolte normalmente. La dialisi e il trapianto di rene sono le terapie esistenti che possono risolvere il problema. Tuttavia, ogni metodo dipende dal tipo di insufficienza renale e a seconda del trattamento scelto il paziente dovrà cambiare completamente il proprio stile di vita, ovvero, alimentazione, esercizio fisico e routine quotidiana, tra gli altri fattori.
Esistono due tipi di insufficienza renale:
- Insufficienza renale acuta o blocco renale: le funzioni renali si alterano all’improvviso. Di norma essa si manifesta tramite tre funzioni: quella depurativa, la regolazione del volume dei liquidi e la regolazione della composizione ionica;
- Insufficienza renale cronica: questo tipo di insufficienza renale avviene con una perdita delle capacità funzionali dei reni in maniera graduale. È importante eseguire una diagnosi prima del manifestarsi della patologia, poiché i trattamenti non avranno l’effetto desiderato a un stadio avanzato di insufficienza renale.
Prognosi della malattia
Se viene diagnosticata un’insufficienza renale acuta la prognosi è potenzialmente reversibile, ossia è possibile il ripristino delle capacità funzionali dei reni.
Invece, in caso di insufficienza renale cronica la prognosi è irreversibile, dato che il recupero da parte dei reni delle loro funzioni, di norma, risulta essere impossibile.
Tuttavia, esistono alcuni fattori che aumentano il rischio di decesso quando è presente un’insufficienza renale:
- Intervento chirurgico
- Trauma
- Infezione grave in un paziente cardiopatico o con una patologia polmonare
- Incidente cerebrovascolare
- Età avanzata
- Perdita di sangue dal tubo digerente
Sintomi dell’insufficienza renale
L’insufficienza renale progredisce lentamente e in alcuni casi i sintomi non si manifestano finché la malattia non raggiunge lo stadio avanzato. Nello stadio terminale della patologia, possono presentarsi alcuni sintomi causati dall’accumulo di tossine e liquidi in eccesso nell’organismo del paziente.
Se i reni cominciano a cedere, è possibile riscontrare i seguenti sintomi:
- Prurito
- Spasmi muscolari
- Nausea o vomito
- Inappetenza
- Gonfiore di piedi e caviglie
- Diuresi eccessiva o non sufficiente
- Difficoltà nel respirare
- Problemi di sonno
- Anomalie del ritmo cardiaco
- Problemi di memoria
- Ipotensione
- Giramenti di testa
- Convulsioni
- Ipertensione
- Urina schiumosa
Nel caso in cui il paziente soffra di insufficienza renale acuta, si presenteranno uno o più dei seguenti sintomi:
- Ridotta produzione di urina
- Sonnolenza
- Senso di fatica
- Confusione
- Nausea
- Dispnea
- Dolore al petto
- Mal di schiena
I sintomi più comuni di insufficienza renale cronica includono:
- Debolezza
- Disturbi del sonno
- Edema agli arti inferiori
- Vomito
- Perdita di appetito
- Ipertensione
Diagnosi per l’insufficienza renale
Per diagnosticare correttamente l’insufficienza renale gli esami fondamentali sono:
- Esame obiettivo
- Anamnesi
- Analisi del sangue
- Analisi delle urine
Inoltre, se lo specialista lo ritiene necessario si può effettuare un’Ecografia Addominale, al fine di diagnosticare l’insufficienza renale. Un altro esame è la Tomografia Addominale Computerizzata o anche la Risonanza Magnetica dell’addome che può rivelare se il paziente è affetto da un’ostruzione delle vie urinarie.
Gli esami del sangue e quelli delle urine possono aiutare a diagnosticare alcune cause all’origine dell’insufficienza renale. Infatti, la presenza di urea alta, ossia quando i prodotti di scarto del metabolismo sono presenti nel sangue in concentrazioni molto elevate, è condizione attribuibile a un’insufficienza renale.
Dall’altra parte, l’Emogasanalisi e gli esami ematochimici possono rivelare la presenza di un’acidosi metabolica.
Quali sono le cause dell’insufficienza renale?
Di seguito vengono descritte sia le cause che i fattori di rischio dell’insufficienza renale. In primo luogo è necessario sottolineare che sono numerose le cause di danni provocati ai polmoni, come:
- Necrosi tubolare acuta (NTA);
- Patologia renale autoimmunitaria: sindrome nefritica acuta o nefrite interstiziale;
- Diminuzione del flusso sanguigno dovuto alla pressione arteriosa molto bassa che può essere causata da: bruciature, disidratazione, emorragia, lesioni, shock settico, malattia grave, intervento chirurgico;
- Disturbi che provocano un coagulo nei vasi sanguigni del rene, come: sindrome emolitica uremica, porpora trombocitopenica idiopatica (PTI), ipertensione maligna, reazione a una trasfusione o sclerodermia;
- Infezioni che provocano lesioni dirette del rene, come: pielonefrite acuta e la setticemia;
- Complicazioni della gravidanza, come: distacco prematuro della placenta o placenta previa;
- Un’ostruzione delle vie urinarie.
Si può prevenire?
È difficile prevenire o prevedere l’insufficienza renale. Tuttavia è possibile ridurre il rischio, prendendosi cura della salute dei reni e seguendo questi consigli:
- Prestare attenzione alle etichette degli analgesici da banco: assumere farmaci in quantità eccessive, come l’aspirina, il paracetamolo e l’ibuprofene, può aumentare il rischio di soffrire di insufficienza renale grave. Se il paziente è affetto da una malattia renale, da diabete o da pressione arteriosa, l’assunzione di questi farmaci può aggravare il rischio di soffrire di insufficienza renale;
- Assistenza medica per evitare problemi renali: nel caso in cui il paziente soffra di una malattia renale o di qualche disturbo che potrebbe aumentare il rischio di essere affetti da insufficienza renale, come il diabete o la pressione arteriosa. La miglior prevenzione è rispettare il trattamento e seguire i consigli del medico per ridurre gli effetti della patologia;
- Cercare di condurre uno stile di vita sano: condurre una vita attiva con una dieta equilibrata, senza assumere alcol, può aiutare a prevenire una futura insufficienza renale.
Trattamenti per l’insufficienza renale
Qualora il paziente sia affetto da insufficienza renale e la sua vita sia in pericolo, egli avrà bisogno di un trattamento di dialisi o di un trapianto di rene per salvarsi la vita.
Il medico specialista si occuperà di analizzare il miglior trattamento per la sua situazione.
Esistono altri trattamenti come:
- Emodialisi: questo trattamento utilizza una macchina per pulire il sangue del paziente e può essere effettuato in un centro di dialisi o presso il domicilio del paziente;
- Dialisi peritoneale: quest’altro trattamento utilizza il rivestimento dell’addome, chiamato peritoneo, e una soluzione dializzata in grado di pulire il sangue. Inoltre, la dialisi peritoneale può essere effettuata nel domicilio del paziente o sul luogo di lavoro, nel caso in cui egli non possa recarsi in un ambulatorio;
- Trapianto di rene: il trapianto di rene consiste nell’ottenere un rene sano da un’altra persona. Quest’organo può provenire da un donatore vivo o da una persona deceduta. Il nuovo rene può svolgere le funzioni che i reni naturali del paziente svolgevano precedentemente;
- Trattamento medico: quest’alterativa viene scelta se il paziente preferisce non cominciare un trattamento di dialisi o sottoporsi a un trapianto di rene. Attraverso il trattamento medico è possibile trattare l’insufficienza renale e aiutare il paziente a vivere meglio finché il suo organismo non smetta di funzionare. È importante sottolineare che il trattamento medico non è una cura atta a prevenire l’insufficienza renale e che il paziente non sopravvivrà.
A quale specialista rivolgersi?
Il medico specialista che si occupa della cura dei reni e delle vie urinarie è il Nefrologo.
Questo professionista ha il compito di esaminare i reni e vedere se sono affetti da qualche patologia e studiarne poi la causa, il grado di infezione e raccomandare cure e trattamenti al fine di bloccare il progredire della malattia.
Tuttavia, quando il Nefrologo vede che i reni non funzionano correttamente e che non sono in grado di eliminare le tossine, si deve cominciare la terapia di Dialisi.