Iperprolattinemia
Che cos’è l’iperprolattinemia?
L’iperprolattinemia è quella condizione secondo cui i valori ematici di prolattina risultano molto elevati rispetto alla norma. La prolattina è un ormone che viene prodotto da una ghiandola posta alla base del cranio e che ha la funzione di favorire, nelle donne, la produzione di latte durante una gravidanza (galattorrea) e di partecipare, insieme agli estrogeni, allo sviluppo del seno nell’età della pubertà. Negli uomini, invece, è spesso correlata al desiderio sessuale, alla ginecomastia e all'impotenza. Infatti, una delle funzioni della prolattina è quella di inibire il testosterone mobilizzare gli acidi grassi.
Prognosi della malattia
Generalmente la prognosi dell’iperprolattinemia dipende dalle cause che la favoriscono, dall’età del paziente e dalle sue condizioni salutari.
Sintomi dell’iperprolattinemia
I sintomi provocati dall’iperprolattinemia includono principalmente disturbi della sfera sessuale e del ciclo mestruale:
- Nelle donne si riscontra spesso produzione di latte indipendentemente dall’allattamento, alterazione e/o assenza del ciclo mestruale (oligomenorrea e amenorrea) e secchezza vaginale;
- Negli uomini si possono riscontrare ginecomastia (eccessivo sviluppo della mammella), impotenza, diminuzione del desiderio sessuale, infertilità, diminuzione della massa muscolare e diminuzione della peluria.
Diagnosi per l’iperprolattinemia
Dal punto della diagnostica, è innanzitutto necessario misurare i livelli di prolattina nel sangue attraverso un prelievo, possibilmente dopo infusione di fisiologica per 15 minuti, poiché anche la semplice puntura può causare aumento della prolattinemia. Qualora la quantità di prolattina nel sangue dovesse risultare elevata, viene consigliato un esame di risonanza magnetica all'encefalo al fine di documentare la presenza di microadenomi o adenomi dell'ipofisi e la loro estensione nelle aree circostanti. La presenza di massa tumorale che si estende a livello del chiasma ottico potrebbe causare un disturbo a livello visivo che richiederà una valutazione campimetrica (misurazione del campo visivo).
Quali sono le cause dell’iperprolattinemia?
La condizione di iperprolattinemia potrebbe essere favorita da cause derivanti da fattori fisiologici e patologici; determinate da farmaci e da fattori neurologici.
Cause fisiologiche sono:
- Gravidanza
- Puerperio
- Stress
- Esercizio fisico
- Sonno
- Pasti ricchi di proteine
- Allattamento
- Attività sessuale
Cause patologiche sono:
- Adenoma dell'ipofisi e prolattinoma (tumore benigno secernente prolattina)
- Adenomi dell'ipofisi non secernenti
- Acromegalia
- Sindrome della sella vuota
- Cushing
- Meningiomi (tumori maligni delle meningi)
- Disgerminoma (tumore del testicolo)
- Sarcoidosi
Cause derivanti da alcuni farmaci:
- Antidepressivi triciclici
- Antiepilettici
- Antipertensivi
- Antiemetici (contro nausea e vomito)
- Antistaminici
Cause neurologiche:
- Lesioni derivanti da Herpes Zoster
- Lesioni del midollo spinale
Altre cause:
- Ipotiroidismo
- Insufficienza renale
- Cirrosi epatica
- Insufficienza ghiandola surrenale
Si può prevenire?
L’iperprolattinemia non è una condizione prevenibile, sebbene alcune situazioni fisiologiche possano determinare un aumento anche significativo, ancorché transitorio, dei livelli di prolattina.
Trattamenti per l’iperprolattinemia
L’iperprolattinemia non sostenuta da cause patologiche non necessita di alcun trattamento, mentre in tutti gli altri casi la terapia da adottare dipende sempre dalla causa determinante, sebbene il trattamento sia in prima istanza di tipo farmacologico.
Farmaci per l’iperprolattinemia
Il farmaco principale per il trattamento dell’iperprolattinemia causata da adenoma ipofisario prolattino-secernente è la Cabergolina. La Caberogolina è una molecola ampiamente utilizzata da diversi anni e che stimola i recettori normalmente attivati dalla dopamina, un ormone con attività inibitoria sulla secrezione ipofisaria della prolattina.
A quale specialista rivolgersi?
Per una corretta diagnosi e cura dell’iperprolattinemia, è necessario consultare il parere di un esperto in Endocrinologia.