Litotrissia extracorporea
Che cos’è la litotrissia extracorporea?
La litotrissia extracorporea è una procedura non invasiva per il trattamento dei calcoli renali con le onde d’urto. Il suo obiettivo è quello di frantumare i calcoli in piccoli pezzi. Si tratta di una procedura sicura, in uso fin dagli anni ’80, che viene preferita all’intervento chirurgico nel trattamento dei calcoli renali di grandi dimensioni.
In che cosa consiste?
La litotrissia extracorporea ad onde d’urto di solito richiede una mezz’ora per essere eseguita, senza bisogno di alcuna degenza ospedaliera. Al paziente viene chiesto di sdraiarsi su un lettino per esami sopra un cuscino, in posizione prona o supina, a seconda di dove si trovi il calcolo renale. La procedura prevede l’impiego di onde d’urto ad alta energia mirate ai calcoli renali che attraversano il corpo con l’obiettivo di frantumarli. I calcoli, una volta frantumati, lasciano il corpo attraverso l’apparato urinario.
Perché si esegue?
La procedura viene spesso utilizzata per trattare le persone che presentano calcoli sia nei reni che nell’uretere. Può essere meno dolorosa e rischiosa rispetto ad altre procedure e risulta più efficace per trattare i calcoli meno densi e, quindi, più facili da frantumare.
È più probabile che un trattamento di questo tipo venga raccomandato se:
- il calcolo non è stato espulso naturalmente;
- si avverte un dolore intenso;
- si è sviluppata un’infezione;
- è a rischio la funzionalità renale.
Preparazione per la litotrissia extracorporea
Sebbene la procedura non preveda alcuna manipolazione chirurgica, l’intensità delle onde d’urto potrebbe causare del dolore e, pertanto, si somministrerà in fase pre intervento un sedativo o un anestetico per poter effettuare l’operazione.
Recupero postintervento
Dopo l’operazione al paziente verranno date una o due ore per ristabilirsi e gli verrà chiesto di bere molto liquido in modo da aiutare i calcoli ad uscire dal corpo.
È importante riposarsi per un paio di giorni dopo la procedura, evitando di guidare o di bere alcolici. Il medico pianificherà una visita successiva di controllo per verificare che i frammenti dei calcoli renali siano usciti dal corpo. Qualora ve ne fossero altri da rimuovere, potrebbe essere consigliato di ripetere la procedura. Infine, saranno probabilmente necessari ulteriori controlli a scadenza regolare per verificare l’eventuale presenza di nuovi calcoli renali.
Trattamenti alternativi
Esistono una serie di trattamenti alternativi per i calcoli renali che potrebbero risultare più adatti a seconda delle dimensioni e della posizione dei calcoli:
- I calcoli più piccoli possono essere trattati con un tipo di farmaci chiamati alfa-bloccanti, che rilassano i muscoli dell’uretere.
- Anche l’intervento chirurgico con un ureteroscopio rappresenta un’opzione di trattamento per i calcoli più piccoli. La procedura comporta l’inserimento di una sonda sottile con telecamera montata attraverso l’uretere e l’impiego di strumenti speciali per frantumare il calcolo.
- In presenza di calcoli più grandi e, qualora non sia possibile eseguire una litotrissia, potrebbe venire raccomandato un tipo di intervento noto con il nome di nefrolitotomia percutanea. Tale procedura viene a volte raccomandata anche nel caso in cui la litotrissia extracorporea ad onde d’urto non abbia avuto successo.