Nutrizione clinica
Che cos’è la nutrizione clinica?
La nutrizione clinica è un’azione terapeutica che include diverse procedure volte ad aiutare il paziente ad adattarsi e fronteggiare diversi stati morbosi anche modificando il proprio regime dietetico.
Perché si esegue?
Si ricorre alla nutrizione dietetica quando si rende necessario apportare modifiche alla propria alimentazione a causa di diverse patologie, tra cui:
- Colite
- Stipsi
- Alvo alterno
- Malattie dell’esofago
- Malattie dello stomaco
- Malattie della tiroide
- Intolleranze alimentari
- Diabete
- Ipoglicemie
- Dislipidemie
- Ipertensione
- Malattie vascolari
- Disturbi alimentari
Altro fattore importante che influisce nello stato nutrizionale e nella funzione renale o epatica del soggetto è la concentrazione dell’albumina nel sangue. I livelli plasmatici di albumina normale devono essere compresi tra 3,5 e 5,5 grammi per 100 millilitri.
Quando i livelli di albumina sono alti ci troveremo di fronte all’iperalbuminemia, che causa disidratazione. Invece, se i livelli di albumina sono bassi sarà un caso di ipoalbuminemia, causata da gravi carenze nutrizionali oppure malassorbimento.
In cosa consiste?
La nutrizione clinica può essere eseguita per prevenire e/o trattare delle patologie relazionate con l’alimentazione o stati di malnutrizione secondari ad un’altra patologia.
Nel primo caso, è necessario innanzitutto individuare i soggetti a rischio e valutarne lo stato di salute dal punto di vista dietetico, programmando un adeguato iter dieto-terapeutico e, se necessario, sessioni di terapia comportamentale.
Nel secondo caso, invece, sarà necessario (dopo aver individuato i soggetti a rischio) programmare una terapia dietetico-nutrizionale per far fronte a patologie che inibiscono parzialmente o totalmente l’alimentazione spontanea del paziente, ricorrendo se necessario alla nutrizione sostitutiva.
Le procedure maggiormente attuate in questi casi prevedono l’alimentazione orale assistita, l’assunzione di integratori dietetici e la nutrizione artificiale (parenterale o enterale).