Vulvodinia

Creato: 13/04/2024

Che cos’è la Vulvodinia?

La vulvodinia è una patologia caratterizzata da dolore e bruciore in sede vulvare senza altre cause sottostanti della durata superiore ai tre mesi.

Può essere classificata in base alle caratteristiche di insorgenza del dolore, come spontanea se non riconosce alcuna causa scatenante oppure provocata se la sintomatologia compare ad esempio al rapporto sessuale o alla visita ginecologica.

In base alla sede del dolore si parla di vulvodinia generalizzata con dolore diffuso a tutta la vulva oppure localizzata a livello clitorideo (clitoralgia), a livello dell’introito vaginale (vestibolodinia provocata o vestibolite vulvare).

È una patologia frequente: l’incidenza stimata pubblicata in lettura è del 15% circa ed è molto colpevolmente diagnosticata con un ritardo rilevante, con conseguenze importanti sulla vita personale e relazionale della donna affetta.

Colpisce prevalentemente le donne in età fertile.

ragazza in età fertile con problemi di vulvodinia

Prognosi

La complessità della patologia richiede diversi mesi per ottenere un miglioramento o risoluzione del quadro patologico.

Sintomi della Vulvodinia

Il sintomo caratteristico è il dolore vulvare, che in alcune pazienti sviluppa le caratteristiche del bruciore e del prurito vulvare, con importante compromissione della qualità di vita della donna in tutti i suoi ambiti.

Molto frequentemente si associa a disturbi intestinali e vescicali come:

Diagnosi della Vulvodinia

La diagnosi è essenzialmente clinica: un’accurata anamnesi ed una visita ginecologica mirata che valuti anche lo stato di contrattura della muscolatura del pavimento pelvico sono fondamentali per diagnosticare correttamente la patologia.

Quali sono le cause della Vulvodinia?

La vulvodinia è una patologia multifattoriale che riconosce generalmente una condizione di infiammazione cronica con iperattivazione mastocitaria e conseguente liberazione di citochine infiammatorie responsabili della cascata eziopatogenetica alla base del dolore vulvare.

La neuroinfiammazione cronica che ne deriva è responsabile del dolore neuropatico, diventato cioè già malattia in sé con disordine dei meccanismi centrali del dolore.

Si può prevenire?

L’instaurare uno stile di vita sano da un punto di vista alimentare (in particolare, evitando gli eccessi di prodotti lievitati e di zuccheri semplici) in associazione ad una moderata e quotidiana attività fisica rappresentano la base dello stare bene.

Risulta inoltre fondamentale garantire una corretta attività intestinale ed intervenire precocemente nel caso di problematiche.

L’abuso di antibiotici quando non necessario può favorire lo sviluppo di candidosi recidivante (che può rappresentare un campanello di allarme per il successivo sviluppo di vulvodinia), oltre a provocare disbiosi intestinale.

Trattamenti per la Vulvodinia

Ad oggi non esiste un protocollo codificato per il trattamento della vulvodinia. La terapia viene impostata in base alla gravità della patologia e alla presenza di comorbilità associate.

Tra i farmaci utili si ricorre ad antimicotici, antiinfiammatori, miorilassanti, probiotici intestinali e a protezione vescicale, neurolettici, da abbinare a sedute di riabilitazione del pavimento pelvico.

A quale specialista rivolgersi?

Considerata la complessità del quadro patologico è bene rivolgersi a Ginecologi con comprovata esperienza nel trattamento della patologia.

L’associazione con problematiche a carico di altri apparati richiede frequentemente l’approccio multimodale, affiancandosi a Gastroenterologi, Urologi, Fisioterapisti ed esperti in Terapia del Dolore.